sabato 10 marzo 2018

Progetto di un impianto di rivelazione incendio


Dati di progetto


Dati di progetto relativi alle influenze esterne

Altitudine
< 1000 m

Temperature minime / massime all'esterno
‑ 5 °C /+ 35 °C

Ambienti in cui vanno presi provvedimenti contro la formazione di condensa sulla superficie e all'interno di componenti elettrici
nessuno
Gradi di protezione degli impianti nei diversi ambienti
IP4X, salvo ambienti particolari ed aree esterne, con grado IP indicato nella relazione tecnica.
Resistività elettrica del terreno
< 500 Ohm

Dati di progetto relativi all’impianto elettrico

Caratteristiche del sistema elettrico di alimentazione BT


Ente erogatore:

Tensione nominale e massima variazione
400 (± 10%) V
Frequenza nominale e massima variazione

50 (± 2%) Hz
Tensione di riferimento per l’isolamento
750/450 V
Stato del neutro:
Distribuito
Corrente di cortocircuito BT (valore efficace della componente simmetrica) nel punto di consegna:
14,1 kA
Potenza totale impegnata:
150 (+ 25% max) kVA
Vincoli dell'ente erogatore da rispettare:

Caratteristiche del sistema utilizzatore

Tensione nominale:
230/400 V
Frequenza nominale:
50 Hz
Sistema:
TT
Massima caduta di tensione ammissibile:

‑circuiti di illuminazione:
4%
‑circuiti di forza motrice:
4%
‑all'avviamento dei motori:
10%

Potenza installata (apparecchiature principali)


 Gruppi elettrogeni:
0
Gruppi di continuità:
n.1 x 2,0 kVA

Gruppi di rifasamento automatici

n. 1 da 40 kVar in locale “Quadro Elettrico Generale”

Masse indicative delle apparecchiature principali


Quadri principali:
---








Elenco delle leggi e norme di riferimento


Nella redazione del presente progetto, inerente l’impianto di rivelazione incendio del complesso in esame, dovranno essere tenute come riferimento nella esecuzione del­l'impianto, le disposizioni di legge e le norme tecniche del CEI e dell’UNI.

Si richiamano di seguito le principali norme o leggi che regolamentano la realizzazione di apparecchiature e di impianti di rivelazione incendio:
-        DPR 27.4.1955 n. 547: "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro";
-        Legge 1.03.1968 n. 186: "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, appa­recchiature, macchinari, installazione di impianti elettrici ed elettronici";
-        Legge 8.10.1977 n. 791: "Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee (n.73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione";
-        DM 10.4.1984: "Eliminazione dei radiodisturbi";
-        Legge 9.01.1989 n. 13: “Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati";
-        DPR 24.7.1996 n. 503: "Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici";
-        Legge 5.03.1990 n. 46: "Norme per la sicurezza degli impianti";
-        DPR 6.12.1991 n. 447: "Regolamento di attuazione della legge 46/90";
-        D.Lgs 19.9.1994 n. 626: "Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro";
-        Direttiva 89/336/CEE, recepita con D.Lgs 476/92: "Direttiva del Consiglio d'Europa sulla compatibilità elettromagnetica";
-        Direttiva 93/68/CEE, recepita con D.Lgs 626/96 e D.Lgs 277/97: “Direttiva Bassa Tensione";
-        norma CEI 64-8: "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua";
-       norma CEI 64-51: “Guida alla esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali”;
-        norma CEI 81‑1: “Protezione delle strutture contro i fulmini";
-        le prescrizioni e indicazioni del locale comando Vigili del Fuoco e delle autorità locali;
-        norma UNI 9795 (seconda edizione, marzo 1999): “ Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d’incendio. Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore e punti di segnalazione manuale”;
-        Decreto  4 maggio 1998 “Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all’uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi dei vigili del fuoco”
-        Decreto 10 marzo 1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.


RELAZIONE TECNICA
  
l. Elenco degli impianti oggetto della relazione

La presente descrizione ha per oggetto l’impianto di rivelazione incendio destinato al servizio di un grande negozio di abbigliamento

2. Descrizione del complesso edilizio

I locali in cui verranno realizzati gli impianti elettrici descritti sono ubicati al piano terra ed al piano interrato di un edificio civile in muratura alto circa 6m.

La superficie complessiva dei locali è di circa 900mq

L’intero complesso è suddiviso in cinque aree distinte:

1.     locale vendita, ubicato come indicato nelle planimetrie allegate per un’area di circa 400mq;
2.     locali magazzini, ubicati come indicato nelle planimetrie allegate per un’area di circa 450mq;
3.     locali servizi igienici e spogliatoi personale, ubicati come indicato nelle planimetrie allegate per un’area di circa 30mq;
4.     locale  servizi igienici riservati al pubblico, ubicato come indicato nelle planimetrie allegate per un’area di circa 20mq;
5.     locali tecnici a servizio dei condizionatori e dei quadri elettrici, ubicati come indicato nelle planimetrie allegate in copertura e nel piano interrato.

Maggiori dettagli circa la destinazione d’uso di ciascun ambiente sono desumibili dalle planimetrie di progetto allegate.


3. Criteri generali e descrizione degli impianti

3.1  Classificazione dei luoghi ai fini della  sicurezza

L’intero complesso va considerato “ambiente a maggior rischio in caso di incendio”, a causa della presenza costante di un numero elevato di persone.
Andranno quindi applicate, in generale, per tutti gli ambienti, le disposizioni della parte settima della norma CEI 64-8.

3.2  Scelta dei materiali in relazione al rischio di incendio

I materiali impiegati in relazione al rischio di incendio sono dei seguenti tipi:

·     cablaggi interni realizzati con cavi di tipo non propagante l'incendio (cavi conformi alle norme CEI 20-22);
·       tutti  i  materiali  plastici  utilizzati  per  canali,  morsettiere,  custodie  di  apparecchi  e  strumenti, supporti, fascette, etichette, ecc.: di tipo autoestinguente.

In corrispondenza di tutti i punti in cui le condutture degli impianti elettrici e speciali attraversano le delimitazione dei compartimenti tagliafuoco devono essere installati setti taglia­fuoco di tipo certificato atti a ripristinare la resistenza prescritta per il compartimento.
Tutte le prescrizioni sopra elencate valgono anche, in quanto applicabili, per gli impianti elettrici e speciali.

3.3 Scelta dei sistemi di alimentazione dei servizi di sicurezza

L’impianto di rivelazione antincendio, che dovrà essere realizzato in conformità alla norma UNI 9795 ed alla norma UNI EN 54, è indicato in apposita planimetria, alimentato a tensione di rete dalla rete di riserva.

La centrale è provvista di alimentatori e batterie in grado di garantirne il funzionamento per almeno 24 h in caso di mancanza della rete di alimentazione primaria.

La alimentazione di emergenza sarà prelevata da apposito gruppo UPS, installato in prossimità della centrale antincendio.

Anche se non oggetto del presente progetto, si riportano comunque alcune indicazioni relative ai sistemi di sicurezza necessari ad una corretta integrazione del sistema di rivelazione antincendio nei locali.

3.4 Impianto di diffusione sonora

Il gruppo di continuità installato nel locale, alimentato dalla rete  ed ubicato in prossimità del quadro servizi, sarà utilizzato anche per alimentare l’impianto di diffusione sonora, allo scopo di permettere, in caso di incendio, la diffusione di messaggi di avviso.

3.5 Illuminazione di sicurezza

L’impianto di illuminazione di sicurezza deve rispondere ai requisiti della norma UNI EN 1838; è alimentato a tensione di rete tramite batterie di accumulatori locali installati direttamente all’interno delle lampade di sicurezza, dimensionate per garantire un'autonomia a carico nominale non inferiore a un'ora in caso di mancanza della rete di alimentazione primaria.

3.6 Scelta dei materiali in relazione al rischio di incendio

I materiali impiegati in relazione al rischio di incendio sono dei seguenti tipi:
‑ quadri elettrici principali e secondari;
·       involucri e strutture di sostegno completamente metallici, ad eccezione dei piccoli quadretti a parete realizzati in  materiale plastico autoestinguente;
·       cablaggi interni realizzati con cavi di tipo non propagante l'incendio (cavi tipo FG7OR, FROR, N07V-K)
·       cablaggi ausiliari soggetti a surriscaldamento in caso di guasto (voltmetrici e/o amperometrici) protetti contro il gocciolamento dell'isolante mediante calze in materiale siliconico;
·       tutti  i  materiali  plastici  utilizzati  per  canali,  morsettiere,  custodie  di  apparecchi  e strumenti, supporti, fascette, etichette, ecc.: di tipo autoestinguente;
- passerelle portacavi per la distribuzione principale: metalliche o in vetroresina;
- cavi della distribuzione principale: di tipo non propagante l'incendio ed adatti alla posa interrata ( tipo FG7OR);
- cavi della distribuzione secondaria: di tipo non propagante l'incendio (tipo N07V-K e  FROR, norma CEI 20‑22);
- cavi facenti parte di impianti di sicurezza che devono funzionare durante un incendio: di tipo resistente al fuoco del tipo RF-31
  (norma CEI 20‑36);
- tutti i materiali plastici utilizzati per tubazioni, canali, morsettiere, cassette, scatole, coperchi, custodie, supporti, fascette, etichette, ecc.: in materiale plastico  autoestinguente, con l'eventuale sola eccezione dei componenti totalmente incassati in pareti in muratura o in materiale incombustibile.

In corrispondenza di tutti i punti in cui le condutture degli impianti elettrici e speciali attraversano le delimitazione dei compartimenti tagliafuoco devono essere installati setti taglia­fuoco di tipo certificato atti a ripristinare la resistenza prescritta per il compartimento.
Tutte le prescrizioni sopra elencate valgono anche, in quanto applicabili, per gli impianti speciali.

3.7 Scelta dei sistemi di alimentazione dei servizi di sicurezza

·       impianto di illuminazione di sicurezza (lampade autoalimentate) alimentate dalla rete dell’ente distributore e da batterie interne;
·       impianto di rivelazione antincendio, alimentato da UPS e da batterie interne;
·       impianto di diffusione sonora, alimentato da UPS;
·       impianto telefonico per la comunicazione interna e/o esterna, alimentato da UPS;

L’impianto di illuminazione di sicurezza deve rispondere ai requisiti della norma UNI EN 1838; è alimentato a tensione di rete tramite batterie di accumulatori locali installati direttamente all’interno delle lampade di sicurezza, dimensionate per garantire un'autonomia a carico nominale non inferiore a un'ora in caso di mancanza della rete di alimentazione primaria.

Il gruppo di continuità, a servizio delle prese dei registratori di cassa, della centrale telefonica, dell’impianto TVCC e dell’impianto di diffusione sonora, è alimentato dalla rete pubblica ed è ubicato in prossimità del “Quadro generale piano terra”, ubicato in apposito locale.

3.8 Modalità di effettuazione dei comandi di emergenza

I comandi di emergenza per la messa fuori tensione dell'impianto elettrico sono i seguenti:

‑ sgancio  generale, che toglie tensione a tutto l'impianto utilizzatore; le lampade di sicurezza si accenderanno, alimentate dalle rispettive batterie tampone. Questo sgancio è comandato da un cinque punti mediante pulsanti sotto vetro, ubicati in prossimità delle uscite di sicurezza del locale, come indicato nelle planimetrie allegate;

‑ sgancio del generale utenze UPS, che toglie tensione alle utenze alimentate da gruppo UPS. Questo comando sarà ubicato nello stesso pulsante sotto vetro con funzione di arresto di emergenza dell’alimentazione normale, su secondo contatto posto sui pulsanti, in modo tale che, attivando l’arresto d’emergenza, tutti gli impianti elettrici del locale siano completamente inattivi.

Tutti i circuiti di sgancio agiscono su bobine di apertura (a lancio di corrente) e sono alimentati così come indicato negli schemi dei quadri allegati; i pulsanti sono provvisti di led di segnalazione integrità del circuito di sgancio.

3.9 Gruppo di continuità

E’ previsto un gruppo di continuità (UPS), dedicato alla centrale telefonica, all’impianto di diffusione sonora, alla TVCC ed ai circuiti prese dei registratori di cassa.
Il gruppo è di tipo statico con raddrizzatore e inverter, con batterie di accumulatori al piombo, ermetiche; le batterie sono dimensionate per garantire un'autonomia di quindici minuti a pieno carico (gruppo per i servizi di sicurezza). Il gruppo è alimentato dalla sbarra preferenziale del quadro generale, è provvisto di by-pass statico ed è ubicato in prossimità del quadro generale Eurospin.

3.10 Impianti di illuminazione interna

Gli impianti di illuminazione hanno tutti origine dai quadri secondari di zona e sono distinti in illuminazione normalee di sicurezza.

L'illuminazione normale è prevista in tutte le aree ed è atta a garantire i livelli di illuminamento richiesti dalla norma UNI 10380.

L’illuminazione di sicurezza è prevista nei corridoi e vie di fuga e copre uniformemente tutta l’area del locale vendita, dei magazzini, dei locali servizi.
Ha lo scopo di garantire la sicura evacuazione delle persone in caso di necessità, con i livelli minimi di illuminamento previsti dalla norma CEI 64-8, art. 752.56.5.
 Le caratteristiche degli impianti nei diversi tipi di ambienti sono riportate nelle planimetrie allegate.

3.11 Impianto di terra

Il sistema di collegamento a terra dell'impianto è il TT.

L'impianto di terra è unico per tutto il complesso ed è costituito da:

-      dispersore: realizzato con corda in rame direttamente interrata. Il dispersore è esteso a tutto il perimetro del complesso; la sua estensione è riportata nelle planimetrie allegate.
-      collettori di terra: punti di collegamento fra dispersore, rete dei conduttori di protezione e conduttori equipotenziali, costituiti da sbarre in rame e da morsetti; posti in posizione accessibile; apribili, per permettere le verifiche, ma solo mediante attrezzo;
-      conduttori di protezione PE: conduttori isolati, con guaina di colore giallo‑verde, posati lungo gli stessi percorsi dei conduttori di energia, aventi la funzione di collegare tutte le masse dell'impianto elettrico; essi sono sempre distinti dai conduttori di neutro;
‑    conduttori equipotenziali: conduttori isolati, con guaina di colore giallo‑verde per il collegamento all’impianto di terra di tutte le masse estranee. Essi si distinguono in conduttori principali, utilizzati per collegare ai collettori di terra le masse estranee, e conduttori supplementari, utilizzati per collegare masse estranee fra loro e ai conduttori di protezione per la realizzazione dell'equipotenzialità locale.
L’impianto di terra, all’atto della sua costruzione, dovrà essere dimensionato in conformità alla norma CEI 11-1 edizione gennaio 1999.




4.  Descrizione dell’impianto di rivelazione antincendio

Il sistema di rivelazione incendio ha lo scopo di raccogliere, gestire e presentare allarmi provenienti da rivelatori d'incendio o postazioni d'allarme manuali e di fornire automaticamente allarmi legati alle rivelazioni effettuate. La segnalazione d'allarme sarà data con pannelli ottici acustici, una sirena esterna e con il combinatore. L'impianto sarà realizzato in conformità con la Norma UNI 9795 (Marzo 1999): "Sistemi fissi automatici di rilevazione, di segnalazione manuale e d'allarme incendio".
Sarà realizzato con due loop di tipo “A”, ciascuno provvisto di un isolatore di loop a metà linea.
Ogni loop avrà un numero massimo di 64 elementi indirizzabili.
L’impianto di rivelazione incendio è indicato in apposita planimetria, alimentato a tensione di rete dalla rete di riserva; la centrale è provvista di alimentatori e batterie in grado di garantirne il funzionamento per almeno 24 h in caso di mancanza della rete di alimentazione primaria.

Prescrizioni generali

L’impianto di rivelazione incendio avrà la funzione di sorvegliare tutte le aree interne del negozio in oggetto, con la esclusione dei locali destinati ai servizi igienici. La protezione sarà fatta anche nei controsoffitti.

I rilevatori d'incendio saranno di tipo ottico o termico secondo la zona di installazione e saranno raggruppati in zone omogenee. La divisione in zone dell'impianto sarà tale che ad ogni piano dello stabile corrisponda almeno una zona.
Saranno installati rivelatori ottici di fumo ad effetto Tyndall e rivelatori termovelocimetrica (locali CDZ), come indicato in planimetria.

Le stazioni manuali con vetro a rompere saranno poste su tutte le uscite di sicurezza e nelle zone nevralgiche e, in ogni caso, in modo che sia possibile raggiungere da un qualunque punto dello stabile un pulsante con un percorso massimo di 40 metri, misurato con tutto l'arredo montato.
I circuiti saranno a loop chiuso con cavi twistati del tipo non propagante l'incendio con rilevatori, stazioni manuali, sirene e pannelli ottici acustici singolarmente indirizzabili.
Le linee di collegamento e d'alimentazione dei dispositivi saranno posate in canalizzazioni, settori di canale e cassette di derivazione dedicati al solo impianto di rilevazione incendio.
I pannelli ottici acustici saranno posizionati in modo che il segnale d'allarme sia percepibile in qualsiasi locale o zona interna.
L’area  sarà sorvegliata da una centrale analogico/indirizzata, che avrà la capacità di riconoscere, in modo univoco, ciascun rivelatore andato in allarme, permettendo la immediata individuazione del sensore. Il numero di identificazione di ciascun rivelatore è riportato nella planimetria allegata.
La determinazione del numero dei rivelatori si è ottenuta in funzione del tipo di rivelatore scelto, della superficie e dell’altezza del locale, della forma del soffitto, delle condizioni di aerazione e ventilazione del locale.
I rivelatori installati avranno ciascuno una copertura massima di 60 mq e la loro distanza massima in orizzontale dai punti del soffitto non supererà i 6 m.
Sono previsti 5 punti di segnalazione manuali, così come indicato in planimetria, in modo tale che ciascuno di essi possa essere raggiunto da ogni punto della zona sorvegliata con un percorso non maggiore di 40 m..
Sono previsti 5 avvisatori acustici e luminosi di allarme, così come indicato in planimetria.
Sarà installato un combinatore telefonico dedicato per l’invio a distanza, in caso di allarme incendio, di un messaggio di allarme.
Il sistema di alimentazioni sarà dotato di 3 alimentazioni elettriche (rete, gruppo UPS, 2 batterie tampone da 7,2Ah)
I cavi di interconnessione potranno essere installati in tubo o a vista. Dovranno essere comunque provvisti di guaina esterna, essere conformi alla norma CEI 20-36 ed installati secondo le prescrizioni contenute nella norma CEI 64-8.

Caratteristiche dell’impianto

4.1       Generalità

La centrale dovrà essere del tipo analogico/indirizzato ; si intende che anche i sensori ad essa associati, siano sviluppati con una tecnica di rivelazione analogica.
La centrale dovrà essere conforme ai requisiti indicati nelle norme standardizzate europee EN54 parte 2 e 4. La centrale non solo dovrà essere in grado di gestire gli indirizzamenti delle varie unità di rivelazione collegate ma anche di riceverne i relativi valori analogici.
La centrale stessa dovrà sulla base di livelli pre-programmati, essere in grado di valutare e decidere la condizione di allarme ; il sensore sarà inteso come un apparato di monitoraggio il cui compito sarà quello di trasmettere attraverso la linea di collegamento digitale ed in tempo reale, il valore analogico misurato.


4.2       Le linee di rivelazione

4.2.1     Le linee dovranno poter essere configurate con la caratteristica di tipo aperto (classe B) o di tipo a loop, richiuse cioè ad anello in centrale (classe A). Entrambe le configurazioni dovranno consentire la formazione di rami.

4.2.2     La centrale dovrà essere equipaggiata con 2 linee di rivelazione e con la possibilità di espandere le stesse fino ad un massimo di 8. Le linee potranno essere in classe A o classe B.

4.2.3     Ogni linea di rivelazione dovrà essere costituita da un cavo ad 1 coppia ( 2 conduttori). Il cavo così composto dovrà essere in grado di alimentare gli elementi collegati e di trasferire i dati da e per il campo attraverso la codifica digitale dei segnali sovramodulati sulla tensione di alimentazione.

4.2 4     Ogni linea di rivelazione dovrà consentire il collegamento di massimo 64 elementi indirizzati. Gli elementi potranno essere sensori, moduli I/O, ecc.

4.2.5     Non dovranno esserci vincoli nell'ordine consequenziale di indirizzamento degli elementi. Gli stessi dovranno poter essere indirizzati secondo le reali necessità determinate dalle condizioni dell'ambiente. L'indirizzamento non dovrà essere determinato dal software di centrale.

4.2.6     Il LED di indicazione della condizione di allarme posto sull'elemento e su qualsiasi altro indicatore remoto, dovrà avere un funzionamento non determinato dalla centrale.

4.2.7     Tutte le condizioni di allarme visualizzate dai led dovranno potere essere annullate dalla centrale            senza la necessità di                 interrompere l'alimentazione delle linee di rivelazione.

4.2.8     La comunicazione verso ogni elemento dovrà essere basata sulla modulazione di impulsi di posizione o nella modulazione di impulsi di codici. La comunicazione da ogni elemento verso la centrale dovrà essere basata su impulsi di corrente sincronizzati.

4.2.9     Ogni avvisatore manuale dovrà disporre di un indirizzo proprio ed unico e la centrale dovrà essere in grado di identificare e rispondere al funzionamento dell'avvisatore in meno di un secondo.

4.2.10   Non dovranno essere presenti elettroniche o componenti elettrici nelle basi di montaggio di qualsiasi elemento di campo.

4.2.11   La linea di rivelazione dovrà essere in grado di acquisire informazioni non solo da sensori termici o di fumo, ma anche da altri cambiamenti atti a determinare modifiche o variazioni del sistema nella sua globalità, per esempio quelle determinate dal funzionamento di sistemi sprinkler.
La sorgente di queste informazioni dovrà essere identificabile con un indirizzo proprio. Ogni interfaccia utilizzato per tale scopo, dovrà essere appartenente ad una linea di prodotti standard di produzione dello stesso fornitore dei sensori termici ed ottici utilizzati.

4.2.12   La centrale dovrà essere in grado di identificare il tipo di elemento collegato ad ogni indirizzo al fine di prevenire installazioni non corrette di sensori.

4.2.13   La centrale dovrà essere in grado di identificare l'assenza di un elemento di campo.

4.2.14   Dovrà essere consentita l'installazione di isolatori sulla linea di rivelazione.
L'isolatore dovrà essere in grado di proteggere la linea stessa da corto-circuiti. La centrale dovrà disporre al suo interno, di un isolatore fisso per ogni linea.

4.2.15   La lunghezza totale massima della linea di rivelazione potrà raggiungere i 3 Km.
            La capacità totale del cavo non dovrà essere superiore a 900nF per singola linea.



4.3       Ingressi ed uscite

4.3.1     Uscite
            4.3.1.1. La centrale dovrà essere equipaggiata delle seguenti uscite :
                *      uscite a relè generali
                       - relè per la segnalazione comune di allarme fuoco
                       - relè per la segnalazione comune di guasto
                *      uscite a relè controllate
                       - avvisatori acustici
                       - Vigili del Fuoco/evacuazione
                       - protezioni fuoco
                       - guasto di programma
                *      4 uscite a relè programmabili
                *      buzzer

4.3.1.2  La centrale dovrà disporre di una memoria per almeno 999 eventi con l'indicazione di allarme per buffer pieno. Il buffer dovrà funzionare con modalità first-in/first-out.

4.3.2     Ingressi
La centrale dovrà disporre di almeno 4 ingressi liberamente programmabili. Gli ingressi dovranno essere opto-isolati e con polarità indipendente.

4.3.3     Porte seriali
La centrale dovrà disporre di almeno due uscite seriali liberamente configurabili ed una uscita in modalità current-loop.

4.3.4     Tastiera
            La centrale dovrà disporre di una tastiera alfanumerica per la programmazione dell'intero sistema.
La configurazione potrà anche essere effettuata attraverso l'utilizzo di un P.C. Una modalità di programmazione non dovrà escludere l'altra.

4.4       Le visualizzazioni

4.4.1     Le segnalazioni principali dovranno essere visualizzate da un display LCD grafico da 8 linee per 40 caratteri. Il display visualizzerà tutte le informazioni rilevanti relative a condizioni di guasto e allarme (per maggiori dettagli fare riferimento al paragrafo delle procedure operative). Il dispaly dovrà consentire una programmazione            semplificata del sistema (in assenza del P.C. di configurazione).

4.4.2     La centrale dovrà disporre almeno delle seguenti indicazioni a led :

            -           allarme fuoco (2 x led)                (rosso)
            -           guasto                                      (ambra)
            -           disattivato                                 (ambra)
            -           guasto alimentazione                   (ambra)
            -           presenza tensione            (verde)
            -           guasto processore                                   (ambra)
            -           guasto sistema                           (ambra)
            -           tacitazione allarme                      (ambra)
            -           elemento isolato                         (ambra)
            -           funzione test                              (ambra
            -           processore in funzione                 (verde lampeggiante)
            -           tacitazione buzzer                       (ambra)

            *          Indicazioni Vigili del Fuoco/evacuazione
            -           segnale                                     (rosso)
            -           ritardo off                                 (ambra)
            -           ritardo on                                  (ambra)
            -           guasto/disattivato                                   (ambra)
            -           Stop                                        (ambra)

            *          Indicazioni avvisatori acustici
            -           suono                                       (rosso)
            -           ritardo off                                 (ambra)
            -           ritardo on                                  (ambra)
            -           guasto/disattivato                                   (ambra)
            -           tacitazione                                 (ambra)

            *          Indicazione terza sorgente alimentazione

4.4.3     La centrale dovrà disporre, come standard, di 16 zone con indicazione di allarme fuoco e guasto effettuata tramite led posti nella parte inferiore dell'armadio. Le indicazioni a led dovranno essere a gruppi di 16 ed espandibili fino a 64.


4.5       I sensori e gli elementi di campo

La centrale dovrà essere in grado di comunicare con tutti gli elementi attraverso un protocollo di comunicazione verificato e libero da errori.
            La centrale dovrà supportare i seguenti tipi di sensori ed elementi :

4.5.1     sensori di monitoraggio fuoco
            * ionizzazione
            * ottici
            * termici
            * avvisatori manuali (interni ed esterni)

4.5.2     elementi di controllo
            * unità di monitoraggio zona per l'utilizzo di rivelatori convenzionali sulla linea di rivelazione
            * isolatori per la protezione da corto-circuiti
            * circuiti di controllo per suonerie

4.5.3     elementi di ingresso/uscita
            * unità 2 ingressi - 1 uscita
            * unità 2 ingressi - 2 uscite
            * unità 4 ingressi - 4 uscite
            * unità 4 ingressi

4.6       Funzionamento del sistema

4.6.1     La gestione del sistema dovrà essere consentita utilizzando 4 modalità :

            - tasti funzione
            - password (programmazione e test)
            - chiave meccanica
            - switch chiusura memoria non volatile - switch funzione service
           
La gestione attraverso i tasti funzione dovrà garantire l'utilizzo del sistema nelle normali condizioni d'uso.

4.6.2     La centrale dovrà disporre almeno dei seguenti tasti funzione :

            * tasti funzione di controllo generale :

                       - tacitazione buzzer                     - disattivazione
                       - reset                                       - test
                       - test terza sorgente aliment.

            * Vigili del Fuoco/evacuazione

                       - ritardo on/off                           - start/stop
                       - disattivazione

            * Controllo avvisatori acustici

                       - ritardo on/off                           - start/stop
                       - disattivazione

* 20 tasti per tastiera di programmazione con utilizzo alfanumerico, funzioni di "scroll" per  LCD,  visione   
   allarmi e stampa


4.6.3     Nelle condizioni di riposo la centrale dovrà avere il led di presenza tensione illuminato ed il led associato al funzionamento del processore lampeggiante, la retroilluminazione del display LDC spenta. Il display LCD dovrà visualizzare almeno la data e l'ora, informazioni sullo stato di allarme delle linee, la funzione giorno/notte e le zone on/off.
In caso di isolamento o mascheramento di qualche informazione, dovrà essere visualizzata sul display LCD una indicazione generale oltre al led "disable" illuminato.

4.6.4     Ogni condizione di allarme dovrà attuare le seguenti azioni :
            - il display LCD dovrà illuminarsi e mostrare le informazioni rilevanti ; in particolare per ogni elemento :
                                   * tipo di allarme
                                   * numero linea di rivelazione
                                   * numero della zona
                                   * indirizzo elemento
                                   * tipo di sensore
                                   * numero dell'evento
                                   * stato
                                   * numero degli allarmi e guasti
                                   * ora e data
* 2 linee per 40 caratteri di testo programmabile con l'esatta definizione/localizzazione dell'elemento
            -           il led posto sul sensore interessato all'evento si illuminerà
            -           l'evento verrà caricato in memoria
            -           i relè programmati saranno commutati
            -           un evento di allarme dovrà essere prioritario su eventuali segnalazioni di guasto
-           le uscite per avvisatori acustici e per Vigili del Fuoco si attiveranno (nel caso non venga programmato il tempo di ritardo allarme)
-           gli avvisatori acustici dovranno continuare a suonare fino alla tacitazione dell'evento operato dal responsabile del sistema
-           in caso di tacitazione degli avvisatori acustici, si dovrà avere una loro nuova attivazione in caso di nuovo allarme
-           il funzionamento dell'uscita Vigili del Fuoco/evacuazione risulterà simile a quello degli avvisatori acustici
-           i circuiti di controllo suonerie saranno attivi in forma continua nelle zone(a) associate ed intermittenti in quelle adiacenti

4.6.5     un allarme per guasto attiverà il relè ed il led generale di guasto oltre al led specifico della zona interessata. Il display LCD elencherà le condizioni di guasto così come per l'evento di allarme fuoco.

4.6.6     La rimozione di ogni singola unità dovrà essere segnalata con un messaggio di guasto che non potrà essere annullato fino al riposizionamento dell'unità stessa. La rimozione non dovrà alterare la normale funzionalità della restante parte degli elementi collegati sulla linea di rivelazione.

4.6.7     Il display LCD dovrà fornire informazioni individuali per sensore; in particolare il livello di "allarme manutenzione", il "pre-allarme", "l'allarme" ed il valore rilevato dal sensore in     tempo reale. Il livello impostato per default di pre-allarme e allarme, potrà essere         incrementato al massimo di tre ulteriori livelli superiori. Ad ogni passaggio, il livello di allarme attuale diventerà il nuovo livello di pre-allarme. Questa modifica potrà essere effettuata solo MANUALMENTE, sensore per sensore ed al più alto livello di accesso previsto Il display LCD dovrà inoltre indicare per ogni singolo elemento le seguenti informazioni specifiche :
           
- valore in tempo reale sia in forma analogica che con modalità semplificata per l'utente per temperatura e percentuale di oscuramento
                       - qualità in forma percentuale del fattore di comunicazione  (tra centrale ed elemento)
                       - valore medio di funzionamento (conteggio analogico)
                       - valore più alto e più basso (con ora e data)
                       - valore del test elettronico sul sensore (paragrafo 9.2)
                       - tipo di campo
                       - condizione di stato

4.6.8     La centrale dovrà costantemente monitorare lo stato di guasto del sistema

4.6.9     La centrale dovrà essere in grado di elencare sul display LCD o sulla porta RS232 per la stampa, i seguenti dati :
            - tutti gli elementi isolati, disattivati o mascherati e gli allarmi
            - lo stato completo di tutti i sensori, zone, linee, ritardi e I/O programmati


4.6.10   La centrale dovrà essere in grado di visualizzare sul display LCD in forma grafica e dinamica i seguenti dati :
            - il valore in tempo reale di tutti i sensori di una specifica zona
            - la media ed il valore più alto e più basso di tutti i sensori di una specifica zona
            - la percentuale di compensazione e la qualità di trasmissione di tutti i sensori di una     
              specifica zona
Questo strumento grafico dovrà anche consentire di tracciare quanto sopra per singolo sensore attraverso un programmma di campionamento a tempo (programmabile).
            Tutte le informazioni dovranno essere rese disponibili su porta seriale.
I grafici dovranno essere di tipo lineare per singolo sensore o di tipo a barre per zona dove ogni singola barra dovrà corrispondere ad un singolo sensore della zona.

4.6.11   La centrale dovrà, in opzione, essere strutturata per una architettura in rete, preferibilmente di tipo Arcnet con utilizzo di collegamento in RS485. Dovrà essere assicurata la possibilità di inserire o rimuovere elementi dalla rete per una facile espansione del sistema.

            La rete dovrà garantire :
            - l'assistenza remota
            - la gestione di input/output tra centrali
            - la possibilità di effettuare il caricamento o scaricamento dei dati in forma remota
            La velocità di trasmissione, l'indirizzo delle centrali ed il set-up delle stesse dovrà essere programmabile.

4.6.12   Dovranno essere disponibili almeno due porte seriali.
            La funzionalità delle porte seriali dovrà essere programmabile per le seguenti funzioni specifiche :
                       - stampa eventi
                       - report eventi
                       - funzioni di set-up
                       - funzioni di emulazione (paragrafo 6.13)
            La velocità di trasmissione dovrà essere programmabile.

4.6.13   La centrale dovrà avere le seguenti funzioni automatiche :
            - disattivazione del tempo di ritardo per Vigili del Fuoco
            -disattivazione del tempo di ritardo degli avvisatori acustici
            - disattivazione di zone specifiche
            - attivazione di zone specifiche
            I tempi di commutazione dovranno essere programmabili liberamente per ogni giorno della settimana.
                                                                                                        
4.6.14   Ogni singola zona dovrà automaticamente commutare la propria sensibilità nella impostazione giorno o notte. Il momento della commutazione dovrà potere essere programmato per ogni giorno della settimana.

4.6.15   Dovrà essere possibile configurare e personalizzare dalla tastiera della centrale, la ripartizione della memoria RAM di centrale in funzione delle applicazioni necessarie ; dovrà perciò essere possibile, per esempio, aumentare la memoria disponibile per i testi riducendo quella destinata ad altre applicazioni se non utilizzate.


4.7       Programmazione

            Per effettuare la programmazione, l'operatore dovrà :
           
-        abilitare il tasto funzione
-        aprire la centrale
-        commutare in posizione off l'interruttore di protezione della memoria non-volatile
-        commutare lo switch "service"
-        inserire il codice di programmazione

La programmazione dovrà essere possibile dalla tastiera della centrale o tramite download da un P.C. Tutta la programmazione dovrà essere guidata attraverso un menu in lingua italiana. Per effettuare una rapida installazione,  la centrale dovrà comunque disporre di un programma di autoconfigurazione in grado di riconoscere in forma automatica il numero ed il tipo degli elementi collegati ad ogni singolo loop. Gli ulteriori parametri necessari al funzionamento dovranno essere settati dalla centrale per default così che venga assicurato il funzionamento già all’accensione del sistema.
           
            Dovrà essere consentita almeno la programmabilità delle sotto elencate funzioni.


4.7.1     Programmazione disponibile come standard per le seguenti funzioni :
            -           visione dello stato di tutti gli elementi indirizzati
            -           abilitazione o disabilitazione di loop(s)
            -           abilitazione o disabilitazione di zona(e)
            -           abilitazione o disabilitazione di zone al funzionamento in coincidenza
            -           abilitazione o disabilitazione di aree al funzionamento in coincidenza
            -           programmazione di elementi :
                       -           stato abilitato/disabilitato
                       -           numero di zona
                       -           livello di allarme (livello 1,2,3,4)

4.7.2     Programmazione Input/Output
           
La centrale dovrà consentire la definizione input/output di ingressi sia di tipo meccanico (contatti) che software (livello di batteria basso - funzione giorno, ecc.). Una matrice logica dovrà consentire l'abbinamento tra input ed output, utilizzando anche se necessario, funzioni        Booleane. In configurazione di network dovrà essere anche possibile la commutazione di Input/Output fra centrali.

            4.7.2.1  La programmazione di input dovrà consentire la visione e definizione degli ingressi di sistema tra i quali :
                       -           segnalazioni comuni
                       -           ingressi generali
                       -           ingressi di zona
                       -           ingressi di area
                       -           ingressi da elementi di campo (loop)
                       -           network

                       Questi ingressi dovranno poter essere selezionabili fra :
                       -           commutazione bistabile o permanente
                       -           continue o impulsive
                                   memorizzato o non memorizzato

            4.7.2.2  La programmazione di output dovrà consentire la visione e definizione delle uscite di sistema :
                       -           segnalazioni comuni
                       -           uscite generali
                       -           uscite di zona
                       -           uscite di area
                       -           uscite interne
                       -           uscite su elementi di campo (loop)
                       -           network

                       Queste uscite dovranno poter essere selezionabili fra :
                       -           commutazione bistabile o permanente
                       -           continue o impulsive
                       -           memorizzato o non memorizzato

4.7.2.3    La logica di programmazione dovrà consentire la visione e definizione di logiche programmate
che definiranno la commutazione di uscite in accordo a stati di ingressi e relazioni.

4.7.3     Caricamento e scaricamento dei dati (Upload/download)
           
4.7.3.1  Dovrà essere possibile tutto quanto sopra indicato anche attraverso il download dei dati da un P.C.verso la centrale. Questa procedura consentirà all'installatore/utilizzatore di mantenere una copia completa della programmazione del sistema su floppy disk.

            4.7.3.2  Una procedura di programmazione non dovrà escludere l'altra.

4.7.3.3  Dovrà essere possibile in qualsiasi momento, l'upload della programmazione del sistema su un P.C. al fine di mantenere aggiornata la stessa.




4.8       Prevenzione dei falsi allarmi

4.8.1     Dovrà essere consentito impostare ogni zona(e) con la funzione di coincidenza. Questa funzione attiverà le uscite Campane, Fire Brigade/Evacuazione, relè e input/output solamente con la presenza di due condizioni di allarme all'interno della stessa zona(e) selezionata.

4.8.2     Dovrà essere consentito impostare un'area con la funzione di coincidenza. Ogni azione programmata sarà effettiva solamente con la presenza di due zone in condizione di allarme.

4.8.3     Ogni avvisatore manuale dovrà essere programmabile come punto di segnalazione o allarme (evacuazione). Un avvisatore impostato con la modalità segnalazione rispetterà il ritardo impostato nella procedura Vigili del Fuoco/evacuazione ; un avvisatore impostato con la modalità allarme, determinerà una condizione di allarme immediato.

4.8.4     Ogni livello di allarme dovrà avere un proprio livello di pre-allarme che determinerà un           iniziale segnale di avviso. Il pre-allarme non attiverà nessuna suoneria esterna e segnalazioni al pannello Vigili del Fuoco/evacuazione.

4.8.5     Dovrà essere possibile commutare sensori nella funzione di prova (soak test). Un sensore in questa condizione attiverà la registrazione della condizione di allarme nella memoria eventi con data e ora, ma non attiverà nessun tipo di uscita

4.8.6     La sensibilità notte dovrà essere 1 livello più sensibile di quella impostata per il giorno.


4.8.7     Un segnale di avviso manutenzione dovrà essere generato per singolo sensore qualora venga compensato il 100% del fondo variabile nell'ambito della gamma di oscillazione consentita

4.8.8     Dovrà essere consentita la programmazione della successiva data di manutenzione del sistema.
            La centrale dovrà segnalare l'evento sul display ad una particolare data ed ora.


4.9       Prove ed installazione

4.9.1     Dovrà essere consentito impostare fino a 4 zone in prova. Le zone in prove attiveranno l'illuminazione lampeggiante del led di guasto specifico ed il led di prova generale. Le uscite associate a queste zone non verranno attivate. Allarmi o guasti di altre elementi o zone dovranno essere gestiti dalla centrale in modo convenzionale. Durante la prova del rivelatore ed al raggiungimento del livello di allarme, la centrale attiverà il led di allarme dello stesso e provvederà successivamente in forma automatica, al suo ripristino.
La stampante confermerà l'allarme nell'elenco specifico delle prove. Con questa funzione, la verifica potrà essere effettuata da un solo tecnico. La centrale dovrà essere in grado di stampare un report di tutti i sensori o delle eccezioni riconducibili a guasti.

La centrale manterrà la condizione di test  per tutto il tempo in cui il sensore sarà nel livello di allarme. L'evento sarà memorizzato con la data e l'inizio e fine test per ogni zona.

4.9.2     Dovrà essere possibile svolgere un test elettronico per tutti i sensori.
Il test elettronico dovrà imporre la condizione di allarme nel sensore; qualora lo stesso non sia in grado di raggiungere tale condizione, dovrà essere attivato un report di allarme per assistenza.


4.10  Sensori di fumo/termici di tipo analogico, elementi del loop ed accessori


            Sensori di fumo/termici di tipo analogico - generalità

4.10.1   I sensori dovranno essere collegati alla centrale di rivelazione attraverso un cablaggio a 2 fili utilizzati sia per la trasmissione dei dati che per l’alimentazione a 24 V. I sensori dovranno garantire un corretto funzionamento in un range di tensione compreso fra i 17- 28 V dc. I sensori dovranno essere insensibili alle inversioni di polarità. La corrente nello stato di quiete non dovrà essere superiore a 200mA.

4.10.2   Il sensore dovrà essere equipaggiato con un LED rosso che dovrà illuminarsi al           raggiungimento del livello di allarme programmato. Il funzionamento della segnalazione dovrà essere indipendente rispetto alla gestione effettuata dalla centrale.
 
4.10.3   La trasmissione dei dati da e per il sensore dovrà essere effettuata tramite un modulo di comunicazione interno al sensore stesso con cui formerà una parte unica ed integrale.

4.10.5   Il sensore dovrà essere fornito completo e totalmente testato e calibrato.

4.10.6   L’indirizzo del sensore dovrà essere programmato in fase di installazione attraverso due            commutatori numerici a rotazione posti in prossimità dei terminali del sensore.

4.10.7   I commutatori numerici dovranno consentire l’impostazione numerica dell’indirizzo in             forma consecutiva e progressiva senza l’utilizzo di tabelle di conversione esadecimali o binarie.

4.10.8   Il sensore dovrà consentire la possibilità di test remoto effettuato dalla centrale attraverso la trasmissione di un codice di test all’indirizzo del sensore stesso. Questa funzione attiverà il sensore alla trasmissione, quale risposta, di un valore analogico superiore alla soglia di allarme consigliata. La centrale dovrà essere in grado di riconoscere il valore trasmesso quale segnale di test non attivando la procedura di allarme.

4.10.9   I sensori di fumo dovranno essere equipaggiati di una switch interno la cui commutazione, effettuata tramite un magnete, consentirà la visualizzazione sul display, del proprio indirizzo e del valore analogico rilevato in tempo reale.Il valore analogico dovrà essere visualizzato due volte.  Questa procedura dovrà essere consentita in ogni momento          senza cioè la necessità di modificare il normale funzionamento della centrale.

4.10.10 I sensori dovranno essere costruiti con le più moderne tecnologie ASIC e SMD.

4.10.11 Un connettore dovrà essere previsto per la continuità della schermatura del cavo.

4.10.12  Il protocollo di comunicazione dovrà essere integralmente testato oltre a disporre di 4 bit per il controllo ciclico ridondante di errori.

4.10.13  I sensori dovranno essere costruiti in accordo alle attuali e vigenti normative, in particolare a quanto richiamato nella norma europea EN54 parti specifiche.

4.11     Sensore di fumo a ionizzazione -indirizzato/analogico

4.11.1   Non previsti
    
4.12     Sensore di fumo fotoelettrico (ottico) - indirizzato/analogico

4.12.1   Il sensore di fumo fotoelettrico (ottico) dovrà essere in grado di rilevare fumo visibile quale quello tipico dovuto a fuoco covante  includendo la combustione di PVC.

4.12.2   Il sensore dovrà basare il suo funzionamento di rivelazione su di un diodo interno con emissione di impulsi di luce e da un sensore a fotocellula (effetto Tyndall).

4.12.3   Il sensore dovrà essere in grado di operare entro i seguenti limiti ambientali :

            Funzionamento nel seguente range di temperature  -20° C ... +60°C
            Umidità relativa dallo 0% al 95% RH in mancanza di condensa
            Resistenza al vento - non condizionato
            Protezione IP43

4.12.4   La costruzione del sensore e della base dovrà essere realizzata in plastica ABS bianca autoestinguente. Tutta la circuiteria dovrà essere protetta contro umidità e funghi. I punti di entrata  del fumo dovranno essere protetti contro l’ingresso di insetti attraverso una reticella resistente alla corrosione. Il sensore, una volta installato, dovrà risultare integrato nell’ambiente, avere una dimensione non eccedente i 50 x 100 mm.(h x diametro) inclusa la base di montaggio.

4.12.5   L’area di copertura del sensore dovrà essere fino a 100m2 con una altezza di installazione fino a 12 mt. L’installazione ed il posizionamento del sensore dovrà essere conforme alla normativa UNI9795.

4.12.6   La presenza di sporco o di similare contaminazione nella camera foto-ottica dovrà generare un segnale di uscita con variazione graduale nel tempo. La centrale di controllo dovrà essere       in grado di monitorare  questo tipo di variazione compensando automaticamente la soglia di funzionamento del sensore. Al raggiungimento di un determinato livello di compensazione la centrale dovrà essere in grado di segnalare la necessità di manutenzione del sensore stesso.
     
4.12.7   Dovrà essere possibile l’operazione di manutenzione e pulizia del sensore direttamente in campo senza cioè la necessità di rimuovere il sensore dal sistema o di effettuarne            temporanee sostituzioni. Il sensore dovrà perciò essere equipaggiato di una camera ottica facilmente removibile e sostituibile. La sostituzione della camera non dovrà comportare la necessità di ricalibrazione dei parametri di funzionamento del sensore.

4.13     Sensore di temperatura - indirizzato/analogico
                       
4.13.1   Il sensore dovrà essere in grado di monitorare la temperatura ambientale per mezzo di un termistore.

4.13.2   Il sensore dovrà essere in grado di operare entro i seguenti limiti ambientali :

            Funzionamento nel seguente range di temperature  -20° C ... +60°C (senza ghiaccio)
            Umidità relativa dallo 0% al 95% RH
            Resistenza al vento - non condizionato

            Protezione IP43

4.13.3   La costruzione del sensore e della base dovrà essere realizzata in plastica ABS bianca autoestinguente. Tutta la circuiteria dovrà essere protetta contro umidità e funghi. Il sensore, una volta installato, dovrà risultare integrato nell’ambiente, avere una diametro non eccedente i 50 x 100 mm. inclusa la base di montaggio.

4.13.4   L’area di copertura del sensore dovrà essere fino a 50m2 con una altezza di installazione fino a 7,5 mt. L’installazione ed il posizionamento del sensore dovrà essere conforme alla normativa UNI9795.
           
4.14     Isolatori

Per evitare che condizioni di corto circuito della linea possano provocare la completa perdita delle informazioni trasmesse dagli elementi del loop, dovranno essere previsti dispositivi di isolamento da inserire lungo la linea, in grado di sezionare la parte della stessa posizionata tra due elementi ed interessata al corto circuito. L’isolatore dovrà essere considerato un elemento passivo del loop e non dovrà occupare indirizzi.
Il numero di isolatori da utilizzare dovrà essere:
-        uno per la linea 1
-        uno per la linea 2

4.15     Avvisatore manuale di allarme

4.15.1   L’avvisatore manuale dovrà essere realizzato in policarbonato plastico autoestinguente di colore rosso.

4.15.2   Le dimensioni massime dell’avvisatore manuale non dovranno eccedere le seguenti misure: 87 x 87 x 52 mm. (hxlxp)

4.15.3   L’avvisatore manuale dovrà disporre al suo interno di un modulo di comunicazione al fine di consentire l’installazione e l’indirizzamento dello stesso direttamente nel loop di rivelazione. Dovrà essere garantita la piena compatibilità con il protocollo di comunicazione utilizzato nel loop di rivelazione.
            Dovrà essere previsto un visibile LED rosso di segnalazione sulla custodia del pulsante.

4.15.4   Il LED dovrà illuminarsi all’attivazione dell’avvisatore. L’attivazione del LED dovrà essere comandata dalla centrale di rivelazione.


4.16     Unità di controllo avvisatori acustici

L’unità dovrà avere la possibilità di pilotare gli avvisatori acustici collegati e di supervisionarne le linee di collegamento. L’unità dovrà essere collegata all’interno del loop di rivelazione, sugli stessi fili utilizzati dai sensori. L’unità, alimentata localmente per mezzo di un alimentatore specifico, dovrà essere in grado segnalare eventuali guasti (circuito aperto o in corto) della linea di collegamento agli avvisatori così come anche la presenza di alimentazione. L’unità dovrà funzionare attraverso l’inversione della polarità.
Dovrà inoltre essere possibile, tramite libera programmazione, di configurare un funzionamento di tipo continuo in presenza di un allarme fuoco nella propria specifica area o di tipo intermittente in caso di allarme in zone adiacenti.
           
4.17     Unità I/O (input/output)

4.17.1   L’unità dovrà essere collegata ed alimentata direttamente al loop di rivelazione cioè sugli stessi fili utilizzati dai sensori.

4.17.2   Tutti gli ingressi dovranno essere monitorati attraverso una resistenza di fine linea.
                       Dovrà essere consentita la selezione del funzionamento con o senza resistenze in serie.
                       L’unità dovrà inoltre consentire al gestione di contatti NO o NC.

4.17.3   Tutte le uscite dovranno essere disponibili attraverso contatti a relè. I relè utilizzati dovranno garantire un basso assorbimento per limitare il consumo di corrente nel loop.

4.17.4   L’unità I/O dovrà essere indirizzata per mezzo di commutatori a rotazione così come già utilizzato nei sensori analogici. Il protocollo di trasmissione utilizzato dovrà garantire la piena compatibilità tra le unità e i restanti elementi della linea loop di rivelazione.

4.17.5   Un LED giallo a bordo della unità dovrà visualizzare eventuali condizioni di guasto degli ingressi.

4.17.6   La gamma delle unità dovrà comprendere la seguente modularità :
                                   4 ingressi
                                   4 ingressi/4 uscite
                                   2 ingressi/1 uscita
                                   2 ingressi/2 uscite

4.17.7   Ogni unità dovrà utilizzare un indirizzo del loop ma consentire comunque la singola ed           individuale gestione degli ingressi ed uscite.
  
4.18     Accessori

Sirena antincendio

La sirena dovrà essere ad elevata emissione sonora e dovrà consentire una personalizzazione del suono.
La custodia dovrà essere in plastica ABS di colore rosso e l’installazione dovrà essere possibile sia da incasso che sporgente.
La sirena dovrà disporre di una base di fissaggio su cui inserirsi ad innesto.
Dovranno essere rispettate le seguenti caratteristiche :
- alimentazione da 10 - 28 Vdc
- uscita sonora a 1 mt : 105 Db (24 V dc)
- assorbimento : 18 mA (24 V dc)
- toni selezionabili : 26
- protezione IP65

Pannello ottico/acustico di allarme

Il pannello ottico/acustico di allarme dovrà essere costruito con un corpo esterno in alluminio estruso.
La segnalazione visiva è ottenuta applicando sul frontale del corpo, una dicitura specifica che sarà retroilluminata nella condizione di allarme. La segnalazione ottica dovrà essere di tipo fisso o intermittente.
La segnalazione acustica dovrà essere attuata tramite un buzzer piezoelettrico a suono pulsante inserito direttamente nella custodia.
Caratteristiche tecniche :
- alimentazione : 12 - 24 V cc
- dimensione : 308 x 120 x 60 mm. (l x h x p)
- assorbimento : medio di 100 mA a 24 V cc.
- potenza sonora : 96 dB a 1 mt.

- set di diciture per la personalizzazione della segnalazione.


 Qui segue la dichiarazione di buona esecuzione fatta dalla ditta installatrice dell'impianto di rivelazione fumi.


Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento impianto di rivelazione incendio


 Art. 3.2 Allegato II “Documentazione tecnica allegata alle domande di sopralluogo”
del Decreto  4 maggio 1998 “Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed
al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi,
nonché all’uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi dei vigili del fuoco”

RELAZIONE CON TIPOLOGIE DEI MATERIALI UTILIZZATI


Il sottoscritto, titolare (o legale rappresentante) dell'impresa xxx, con sede legale in via yyy , esecutrice dell'impianto di rivelazione antincendio installato presso la sede della Soc. zzzz,

inteso come: NUOVO IMPIANTO

DICHIARA:


-       Di aver realizzato l’impianto di rivelazione incendio conformemente alla norma CEI 64-8 (per quanto attinente la installazione delle tubazioni e dei cavi e la sorgente di esterna di alimentazione), alla Norma UNI 9795 ed alle disposizioni di legge vigenti, con particolare riferimento al Decreto 10 marzo 1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
-       di avere utilizzato materiali (componenti elettrici) conformi alle norme riconosciute e che gli stessi possiedono marchi/certificati di prova/certificati di conformità alle norme rilasciati da Istituti autorizzati/dichiarazioni di conformità del costruttore, come di seguito elencati nell’ALLEGATO N.1

Tutti i materiali utilizzati, inoltre, sono idonei ai relativi ambienti d'installazione di tipo A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO e sono rispondenti al progetto (obbligatorio) ALLEGATO.


In relazione all'utilizzo dei materiali i riferimenti normativi sollevano il dichiarante dalle responsabilità sulla qualità del prodotto stesso.



DATA                                                                                                                                                    FIRMA
...............................................



ALLEGATO N°1


TABELLA SCHEMATICA DELL' IMPIANTO REALIZZATO
E TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI 


L’impianto di  rivelazione   antincendio  installato  nella sede della Soc. zzzz, è stato realizzato con
rivelatori ottici di fumo, installati sia nella intercapedine tra soffitto e controsoffitto sia a vista.
Lo schema dell’impianto e la ubicazione dei componenti è desumibile dalle planimetrie di progetto allegate.
L’impianto è così composto:
-       Centrale analogico indirizzata Aritech FP1200, conforme alle norme EN 54, per collegamento di max 128 elementi indirizzabili, 64 per loop; 
-       Scheda di espansione per 2 zone di rivelazione Aritech ZI602, conforme alle norme EN 54;
-       Rivelatori di incendio così suddivisi:
- Loop 1: n. 42 rivelatori ottici di fumo Aritech DP2051 + base DB2001, conformi alle norme EN 54 e provvisti di omologazione UL e FM;
- Loop 2: n. 17 rivelatori ottici di fumo Aritech DP2051 + base DB2001, conformi alle norme EN 54 e provvisti di omologazione UL e FM;
-       N. 4 avvisatori manuali di allarme incendio Aritech DM765+DM2000, conformi alle norme EN 54;
-       N. 4 segnalatori ottico acustici di allarme incendio, con lampada allo xeno Aritech 5153, conformi alle norme EN 54;
-       N. 4 campane antincendio di allarme Aritech AS263 (campana polarizzata a24Vcc, omologata UL-FM);
-       N. 800m cavo antincendio schermato 2x1 mmq.



  
DATA                                                                                                                                                    FIRMA
...............................................



                                                       ALLEGATO N°2


RAPPORTO DI VERIFICA

Il sottoscritto, titolare (o legale rappresentante) dell'impres xxxx., con sede legale in via yyyyy, Tel. e fax zzzz, esecutrice dell'impianto di rivelazione antincendio installato presso la Soc. zzzzz

inteso come: NUOVO IMPIANTO

DICHIARA:


di aver eseguito, con esito positivo, le verifiche di pertinenza indicate nella  norma UNI EN 9795 ed in particolare:

-       Di avere verificato la rispondenza del sistema al progetto;
-       Di avere controllato che i componenti dell’impianto sono conformi alla norma UNI EN 54;
-       Di avere verificato che la posa in opera dell’impianto è stata eseguita in conformità alla norma UNI 9795;
-       Di avere eseguito prove di funzionamento, attivando uno per uno i rivelatori ed alimentando il sistema tramite la sola alimentazione elettrica secondaria;
-       Di avere controllato la funzionalità della centrale antincendio e delle alimentazioni elettriche, conformemente a quanto indicato in 6.5.3, 6.5.4 e 6.6 della norma UNI EN 9795.

Le prove di funzionalità dei rivelatori ottici di fumo sono state eseguite con l’utilizzo dei seguenti accessori di prova:

-       Accessorio per la rimozione dei sensori serie 700 Aritech  mod. FG003 Aritech;
-       Palo telescopico in fibra di vetro (non conduttivo) fino a 9m mod. ET010 + ET011 Aritech;
-       Accessorio trasparente per la prova dei sensori di fumo con bombola aerosol mod. TR009 Aritech;
-       Bombola aerosol per prova sensori ottici mod. SC007 Aritech;
-       Accessorio per la prova dei sensori termici mod. TH010 Aritech.








DATA                                                                                                                                                    FIRMA
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