Dati di
progetto
Dati di progetto relativi alle influenze esterne
Altitudine
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< 1000 m
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Temperature minime / massime all'esterno
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‑ 5 °C /+ 35 °C
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Ambienti in cui vanno presi provvedimenti
contro la formazione di condensa sulla superficie e all'interno di componenti
elettrici
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nessuno
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Gradi di protezione degli impianti nei diversi
ambienti
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IP4X, salvo ambienti particolari ed aree
esterne, con grado IP indicato nella relazione tecnica.
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Resistività elettrica del terreno
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< 500 Ohm
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Dati di progetto relativi all’impianto elettrico
Caratteristiche del sistema elettrico di alimentazione BT |
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Ente erogatore:
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Tensione nominale e massima variazione
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400 (± 10%) V
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Frequenza nominale e
massima variazione
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50 (± 2%) Hz
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Tensione di riferimento per l’isolamento
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750/450 V
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Stato del neutro:
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Distribuito
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Corrente di cortocircuito BT (valore efficace
della componente simmetrica) nel punto di consegna:
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14,1 kA
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Potenza totale impegnata:
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150 (+ 25% max) kVA
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Vincoli dell'ente erogatore da rispettare:
|
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Caratteristiche
del sistema utilizzatore
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Tensione nominale:
|
230/400 V
|
Frequenza nominale:
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50 Hz
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Sistema:
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TT
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Massima caduta di tensione ammissibile:
|
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‑circuiti di illuminazione:
|
4%
|
‑circuiti di forza motrice:
|
4%
|
‑all'avviamento dei motori:
|
10%
|
Potenza installata (apparecchiature principali) | |
Gruppi
elettrogeni:
|
0
|
Gruppi di continuità:
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n.1 x 2,0 kVA
|
Gruppi di rifasamento automatici
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n. 1 da 40 kVar in locale “Quadro Elettrico
Generale”
|
Masse
indicative delle apparecchiature principali
|
|
Quadri principali:
|
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|
Elenco delle leggi e norme di riferimento
Nella redazione del presente progetto, inerente
l’impianto di rivelazione incendio del complesso in esame, dovranno essere
tenute come riferimento nella esecuzione dell'impianto, le disposizioni di
legge e le norme tecniche del CEI e dell’UNI.
Si richiamano di seguito le principali norme o
leggi che regolamentano la realizzazione di apparecchiature e di impianti di
rivelazione incendio:
-
DPR
27.4.1955 n. 547: "Norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro";
-
Legge
1.03.1968 n. 186: "Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazione di impianti elettrici ed
elettronici";
-
Legge
8.10.1977 n. 791: "Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità
Europee (n.73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il
materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di
tensione";
-
DM
10.4.1984: "Eliminazione dei radiodisturbi";
-
Legge
9.01.1989 n. 13: “Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione
delle barriere architettoniche negli edifici privati";
-
DPR
24.7.1996 n. 503: "Regolamento recante norme per l'eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici";
-
Legge
5.03.1990 n. 46: "Norme per la sicurezza degli impianti";
-
DPR
6.12.1991 n. 447: "Regolamento di attuazione della legge 46/90";
-
D.Lgs 19.9.1994
n. 626: "Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE,
89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro";
-
Direttiva
89/336/CEE, recepita con D.Lgs 476/92: "Direttiva del Consiglio d'Europa
sulla compatibilità elettromagnetica";
-
Direttiva
93/68/CEE, recepita con D.Lgs 626/96 e D.Lgs 277/97: “Direttiva Bassa
Tensione";
-
norma CEI
64-8: "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua";
- norma CEI 64-51: “Guida alla esecuzione degli
impianti elettrici nei centri commerciali”;
-
norma CEI 81‑1:
“Protezione delle strutture contro i fulmini";
-
le
prescrizioni e indicazioni del locale comando Vigili del Fuoco e delle autorità
locali;
-
norma UNI
9795 (seconda edizione, marzo 1999): “ Sistemi fissi automatici di rivelazione,
di segnalazione manuale e di allarme d’incendio. Sistemi dotati di rivelatori
puntiformi di fumo e calore e punti di segnalazione manuale”;
-
Decreto 4 maggio
1998 “Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto
delle domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché
all’uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi dei vigili del fuoco”
-
Decreto 10 marzo 1998 “Criteri generali di sicurezza
antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
RELAZIONE TECNICA
l. Elenco degli impianti oggetto della relazione
La presente descrizione ha per oggetto l’impianto di rivelazione incendio
destinato al servizio di un grande negozio di abbigliamento
2. Descrizione del complesso edilizio
I locali in cui verranno
realizzati gli impianti elettrici descritti sono ubicati al piano terra ed al
piano interrato di un edificio civile in muratura alto circa 6m.
La superficie complessiva dei
locali è di circa 900mq
L’intero complesso è suddiviso in cinque aree distinte:
1.
locale vendita, ubicato come indicato nelle planimetrie
allegate per un’area di circa 400mq;
2.
locali magazzini, ubicati come indicato nelle
planimetrie allegate per un’area di circa 450mq;
3.
locali servizi igienici e spogliatoi personale, ubicati
come indicato nelle planimetrie allegate per un’area di circa 30mq;
4.
locale servizi
igienici riservati al pubblico, ubicato come indicato nelle planimetrie
allegate per un’area di circa 20mq;
5.
locali tecnici a servizio dei condizionatori e dei
quadri elettrici, ubicati come indicato nelle planimetrie allegate in copertura
e nel piano interrato.
Maggiori dettagli circa
la destinazione d’uso di ciascun ambiente sono desumibili dalle planimetrie di
progetto allegate.
3. Criteri generali e descrizione degli impianti
3.1 Classificazione
dei luoghi ai fini della sicurezza
L’intero complesso va considerato “ambiente a
maggior rischio in caso di incendio”, a causa della presenza costante di un
numero elevato di persone.
Andranno quindi applicate, in generale, per tutti
gli ambienti, le disposizioni della parte settima della norma CEI 64-8.
3.2 Scelta dei materiali in relazione al rischio
di incendio
I materiali impiegati in relazione al rischio di incendio sono dei
seguenti tipi:
· cablaggi interni realizzati con cavi di tipo non
propagante l'incendio (cavi conformi alle norme CEI 20-22);
· tutti
i materiali plastici
utilizzati per canali,
morsettiere, custodie di
apparecchi e strumenti,
supporti, fascette, etichette, ecc.: di tipo autoestinguente.
In corrispondenza di tutti i punti in cui le
condutture degli impianti elettrici e speciali attraversano le delimitazione
dei compartimenti tagliafuoco devono essere installati setti tagliafuoco di
tipo certificato atti a ripristinare la resistenza prescritta per il
compartimento.
Tutte le prescrizioni sopra elencate valgono
anche, in quanto applicabili, per gli impianti elettrici e speciali.
3.3
Scelta dei sistemi di alimentazione dei servizi di sicurezza
L’impianto di rivelazione antincendio, che dovrà essere realizzato in
conformità alla norma UNI 9795 ed alla norma UNI EN 54, è indicato in apposita
planimetria, alimentato a tensione di rete dalla rete di riserva.
La centrale è provvista di alimentatori e batterie in
grado di garantirne il funzionamento per almeno 24 h in caso di mancanza della
rete di alimentazione primaria.
La alimentazione di emergenza sarà prelevata da apposito gruppo UPS,
installato in prossimità della centrale antincendio.
Anche se non oggetto del presente progetto, si riportano
comunque alcune indicazioni relative ai sistemi di sicurezza necessari ad una
corretta integrazione del sistema di rivelazione antincendio nei locali.
3.4 Impianto di diffusione sonora
Il gruppo di continuità installato nel locale, alimentato dalla rete ed ubicato in prossimità del quadro servizi,
sarà utilizzato anche per alimentare l’impianto di diffusione sonora, allo
scopo di permettere, in caso di incendio, la diffusione di messaggi di avviso.
3.5 Illuminazione
di sicurezza
L’impianto di illuminazione di sicurezza deve rispondere
ai requisiti della norma UNI EN 1838; è alimentato a tensione di rete tramite
batterie di accumulatori locali installati direttamente all’interno delle
lampade di sicurezza, dimensionate per garantire un'autonomia a carico nominale
non inferiore a un'ora in caso di mancanza della rete di alimentazione
primaria.
3.6
Scelta dei materiali in relazione al rischio di incendio
I materiali impiegati in relazione al rischio di incendio sono dei
seguenti tipi:
‑ quadri elettrici principali e secondari;
· involucri e strutture di sostegno completamente
metallici, ad eccezione dei piccoli quadretti a parete realizzati in materiale plastico autoestinguente;
· cablaggi
interni realizzati con cavi di tipo non propagante l'incendio (cavi tipo FG7OR,
FROR, N07V-K)
· cablaggi ausiliari soggetti a surriscaldamento in
caso di guasto (voltmetrici e/o amperometrici)
protetti contro il gocciolamento dell'isolante mediante calze in materiale
siliconico;
· tutti
i materiali plastici
utilizzati per canali,
morsettiere, custodie di
apparecchi e strumenti, supporti, fascette, etichette, ecc.:
di tipo autoestinguente;
- passerelle portacavi per la distribuzione
principale: metalliche o in vetroresina;
- cavi della distribuzione principale: di tipo
non propagante l'incendio ed adatti alla posa interrata ( tipo FG7OR);
- cavi della distribuzione secondaria: di tipo
non propagante l'incendio (tipo N07V-K e
FROR, norma CEI 20‑22);
- cavi facenti parte di impianti di sicurezza che
devono funzionare durante un incendio: di
tipo resistente al fuoco del tipo RF-31
(norma CEI 20‑36);
- tutti i materiali plastici utilizzati per tubazioni, canali,
morsettiere, cassette, scatole, coperchi,
custodie, supporti, fascette, etichette, ecc.: in materiale plastico autoestinguente, con l'eventuale sola eccezione
dei componenti totalmente incassati in pareti in muratura o in materiale
incombustibile.
In corrispondenza di tutti i punti in cui le
condutture degli impianti elettrici e speciali attraversano le delimitazione
dei compartimenti tagliafuoco devono essere installati setti tagliafuoco di
tipo certificato atti a ripristinare la resistenza prescritta per il
compartimento.
Tutte le prescrizioni sopra elencate valgono
anche, in quanto applicabili, per gli impianti speciali.
3.7
Scelta dei sistemi di alimentazione dei servizi di sicurezza
· impianto di illuminazione di sicurezza (lampade
autoalimentate) alimentate dalla rete dell’ente distributore e da batterie
interne;
· impianto di rivelazione antincendio, alimentato
da UPS e da batterie interne;
· impianto di diffusione sonora, alimentato da UPS;
· impianto telefonico per la comunicazione interna
e/o esterna, alimentato da UPS;
L’impianto di illuminazione di sicurezza deve rispondere
ai requisiti della norma UNI EN 1838; è alimentato a tensione di rete tramite
batterie di accumulatori locali installati direttamente all’interno delle
lampade di sicurezza, dimensionate per garantire un'autonomia a carico nominale
non inferiore a un'ora in caso di mancanza della rete di alimentazione
primaria.
Il gruppo di continuità, a servizio delle prese dei registratori di
cassa, della centrale telefonica, dell’impianto TVCC e dell’impianto di
diffusione sonora, è alimentato dalla rete pubblica ed è ubicato in prossimità
del “Quadro generale piano terra”, ubicato in apposito locale.
3.8
Modalità di effettuazione dei comandi di emergenza
I comandi di emergenza per la messa fuori
tensione dell'impianto elettrico sono i seguenti:
‑ sgancio
generale, che toglie tensione a tutto l'impianto utilizzatore; le lampade
di sicurezza si accenderanno, alimentate dalle rispettive batterie tampone.
Questo sgancio è comandato da un cinque punti mediante pulsanti sotto vetro,
ubicati in prossimità delle uscite di sicurezza del locale, come indicato nelle
planimetrie allegate;
‑ sgancio del generale utenze UPS, che toglie tensione
alle utenze alimentate da gruppo UPS. Questo comando sarà ubicato nello stesso
pulsante sotto vetro con funzione di arresto di emergenza dell’alimentazione
normale, su secondo contatto posto sui pulsanti, in modo tale che, attivando
l’arresto d’emergenza, tutti gli impianti elettrici del locale siano
completamente inattivi.
Tutti i circuiti di sgancio agiscono su bobine di apertura (a lancio di
corrente) e sono alimentati così come indicato negli schemi dei quadri
allegati; i pulsanti sono provvisti di led di segnalazione integrità del
circuito di sgancio.
3.9
Gruppo di continuità
E’ previsto un gruppo di continuità (UPS), dedicato alla centrale
telefonica, all’impianto di diffusione sonora, alla TVCC ed ai circuiti prese
dei registratori di cassa.
Il gruppo è di tipo
statico con raddrizzatore e inverter, con batterie di accumulatori al piombo,
ermetiche; le batterie sono dimensionate per garantire un'autonomia di quindici
minuti a pieno carico (gruppo per i servizi di sicurezza). Il gruppo è
alimentato dalla sbarra preferenziale del quadro generale, è provvisto di
by-pass statico ed è ubicato in prossimità del quadro generale Eurospin.
3.10
Impianti di illuminazione interna
Gli impianti di illuminazione hanno tutti origine dai quadri secondari di
zona e sono distinti in illuminazione normalee di sicurezza.
L'illuminazione normale è prevista in tutte le aree ed è atta a garantire
i livelli di illuminamento richiesti dalla norma UNI 10380.
L’illuminazione di sicurezza è prevista nei corridoi e vie di fuga e
copre uniformemente tutta l’area del locale vendita, dei magazzini, dei locali
servizi.
Ha lo scopo di garantire la sicura evacuazione delle persone in caso di
necessità, con i livelli minimi di illuminamento previsti dalla norma CEI 64-8,
art. 752.56.5.
Le caratteristiche degli impianti
nei diversi tipi di ambienti sono riportate nelle planimetrie allegate.
3.11
Impianto di terra
Il sistema di collegamento a terra dell'impianto
è il TT.
L'impianto
di terra è unico per tutto il complesso ed è costituito da:
- dispersore: realizzato con corda in rame direttamente
interrata. Il dispersore è esteso a tutto il perimetro del complesso; la sua
estensione è riportata nelle planimetrie allegate.
- collettori
di terra: punti di collegamento
fra dispersore, rete dei conduttori di protezione e conduttori equipotenziali,
costituiti da sbarre in rame e da morsetti; posti in posizione accessibile;
apribili, per permettere le verifiche, ma solo mediante attrezzo;
- conduttori
di protezione PE: conduttori
isolati, con guaina di colore giallo‑verde, posati lungo gli stessi percorsi
dei conduttori di energia, aventi la funzione di collegare tutte le masse
dell'impianto elettrico; essi sono sempre distinti dai conduttori di neutro;
‑ conduttori
equipotenziali: conduttori isolati, con guaina di colore giallo‑verde per
il collegamento all’impianto di terra di tutte le masse estranee. Essi si
distinguono in conduttori principali, utilizzati per collegare ai collettori di
terra le masse estranee, e conduttori supplementari, utilizzati per collegare
masse estranee fra loro e ai conduttori di protezione per la realizzazione
dell'equipotenzialità locale.
L’impianto di terra, all’atto della sua costruzione, dovrà essere dimensionato
in conformità alla norma CEI 11-1 edizione gennaio 1999.
4.
Descrizione dell’impianto di rivelazione antincendio
Il sistema di rivelazione incendio ha lo scopo di raccogliere, gestire
e presentare allarmi provenienti da rivelatori d'incendio o postazioni
d'allarme manuali e di fornire automaticamente allarmi legati alle rivelazioni
effettuate. La segnalazione d'allarme sarà data con pannelli ottici acustici,
una sirena esterna e con il combinatore. L'impianto sarà realizzato in
conformità con la Norma UNI 9795 (Marzo 1999): "Sistemi fissi automatici
di rilevazione, di segnalazione manuale e d'allarme incendio".
Sarà realizzato con due loop di tipo “A”, ciascuno provvisto di un
isolatore di loop a metà linea.
Ogni loop avrà un numero massimo di 64 elementi indirizzabili.
L’impianto di rivelazione incendio è indicato in apposita planimetria,
alimentato a tensione di rete dalla rete di riserva; la centrale è provvista di
alimentatori e batterie in grado di garantirne il funzionamento per almeno 24 h
in caso di mancanza della rete di alimentazione primaria.
Prescrizioni generali
L’impianto di rivelazione incendio avrà la funzione di sorvegliare
tutte le aree interne del negozio in oggetto, con la esclusione dei locali
destinati ai servizi igienici. La protezione sarà fatta anche nei
controsoffitti.
I rilevatori d'incendio saranno di tipo ottico o termico secondo la
zona di installazione e saranno raggruppati in zone omogenee. La divisione in
zone dell'impianto sarà tale che ad ogni piano dello stabile corrisponda almeno
una zona.
Saranno installati rivelatori
ottici di fumo ad effetto Tyndall e rivelatori termovelocimetrica (locali CDZ),
come indicato in planimetria.
Le stazioni manuali con vetro a rompere saranno poste su tutte le
uscite di sicurezza e nelle zone nevralgiche e, in ogni caso, in modo che sia
possibile raggiungere da un qualunque punto dello stabile un pulsante con un
percorso massimo di 40 metri, misurato con tutto l'arredo montato.
I circuiti saranno a loop chiuso con cavi twistati del tipo non
propagante l'incendio con rilevatori, stazioni manuali, sirene e pannelli
ottici acustici singolarmente indirizzabili.
Le linee di collegamento e d'alimentazione dei dispositivi saranno
posate in canalizzazioni, settori di canale e cassette di derivazione dedicati
al solo impianto di rilevazione incendio.
I pannelli ottici acustici saranno
posizionati in modo che il segnale d'allarme sia percepibile in qualsiasi
locale o zona interna.
L’area sarà sorvegliata da una centrale
analogico/indirizzata, che avrà la capacità di riconoscere, in modo univoco,
ciascun rivelatore andato in allarme, permettendo la immediata individuazione
del sensore. Il numero di identificazione di ciascun rivelatore è riportato
nella planimetria allegata.
La determinazione del numero dei
rivelatori si è ottenuta in funzione del tipo di rivelatore scelto, della
superficie e dell’altezza del locale, della forma del soffitto, delle
condizioni di aerazione e ventilazione del locale.
I rivelatori installati avranno
ciascuno una copertura massima di 60 mq e la loro distanza massima in
orizzontale dai punti del soffitto non supererà i 6 m.
Sono previsti 5 punti di
segnalazione manuali, così come indicato in planimetria, in modo tale che
ciascuno di essi possa essere raggiunto da ogni punto della zona sorvegliata
con un percorso non maggiore di 40 m..
Sono previsti 5 avvisatori
acustici e luminosi di allarme, così come indicato in planimetria.
Sarà installato un combinatore
telefonico dedicato per l’invio a distanza, in caso di allarme incendio, di un
messaggio di allarme.
Il sistema di alimentazioni sarà
dotato di 3 alimentazioni elettriche (rete, gruppo UPS, 2 batterie tampone da
7,2Ah)
I cavi di interconnessione
potranno essere installati in tubo o a vista. Dovranno essere comunque
provvisti di guaina esterna, essere conformi alla norma CEI 20-36 ed installati
secondo le prescrizioni contenute nella norma CEI 64-8.
Caratteristiche dell’impianto
4.1 Generalità
La centrale
dovrà essere del tipo analogico/indirizzato ; si intende che anche i sensori ad
essa associati, siano sviluppati con una tecnica di rivelazione analogica.
La centrale
dovrà essere conforme ai requisiti indicati nelle norme standardizzate europee
EN54 parte 2 e 4. La centrale non solo dovrà essere in grado di gestire gli
indirizzamenti delle varie unità di rivelazione collegate ma anche di riceverne
i relativi valori analogici.
La centrale
stessa dovrà sulla base di livelli pre-programmati, essere in grado di valutare
e decidere la condizione di allarme ; il sensore sarà inteso come un apparato
di monitoraggio il cui compito sarà quello di trasmettere attraverso la linea
di collegamento digitale ed in tempo reale, il valore analogico misurato.
4.2 Le linee di rivelazione
4.2.1 Le linee dovranno poter
essere configurate con la caratteristica di tipo aperto (classe B) o di tipo a
loop, richiuse cioè ad anello in centrale (classe A). Entrambe le
configurazioni dovranno consentire la formazione di rami.
4.2.2 La centrale dovrà
essere equipaggiata con 2 linee di rivelazione e con la possibilità di
espandere le stesse fino ad un massimo di 8. Le linee potranno essere in classe
A o classe B.
4.2.3 Ogni linea di
rivelazione dovrà essere costituita da un cavo ad 1 coppia ( 2 conduttori). Il
cavo così composto dovrà essere in grado di alimentare gli elementi collegati e
di trasferire i dati da e per il campo attraverso la codifica digitale dei
segnali sovramodulati sulla tensione di alimentazione.
4.2 4 Ogni linea di
rivelazione dovrà consentire il collegamento di massimo 64 elementi
indirizzati. Gli elementi potranno essere sensori, moduli I/O, ecc.
4.2.5 Non dovranno esserci
vincoli nell'ordine consequenziale di indirizzamento degli elementi. Gli stessi
dovranno poter essere indirizzati secondo le reali necessità determinate dalle
condizioni dell'ambiente. L'indirizzamento non dovrà essere determinato dal
software di centrale.
4.2.6 Il LED di indicazione
della condizione di allarme posto sull'elemento e su qualsiasi altro indicatore
remoto, dovrà avere un funzionamento non determinato dalla centrale.
4.2.7 Tutte
le condizioni di allarme visualizzate dai led dovranno potere essere annullate
dalla centrale senza la
necessità di interrompere
l'alimentazione delle linee di rivelazione.
4.2.8 La
comunicazione verso ogni elemento dovrà essere basata sulla modulazione di
impulsi di posizione o nella modulazione di impulsi di codici. La comunicazione
da ogni elemento verso la centrale dovrà essere basata su impulsi di corrente
sincronizzati.
4.2.9 Ogni avvisatore manuale
dovrà disporre di un indirizzo proprio ed unico e la centrale dovrà essere in
grado di identificare e rispondere al funzionamento dell'avvisatore in meno di
un secondo.
4.2.10 Non dovranno essere
presenti elettroniche o componenti elettrici nelle basi di montaggio di
qualsiasi elemento di campo.
4.2.11 La linea di rivelazione
dovrà essere in grado di acquisire informazioni non solo da sensori termici o
di fumo, ma anche da altri cambiamenti atti a determinare modifiche o
variazioni del sistema nella sua globalità, per esempio quelle determinate dal
funzionamento di sistemi sprinkler.
La sorgente di
queste informazioni dovrà essere identificabile con un indirizzo proprio. Ogni
interfaccia utilizzato per tale scopo, dovrà essere appartenente ad una linea
di prodotti standard di produzione dello stesso fornitore dei sensori termici
ed ottici utilizzati.
4.2.12 La centrale dovrà essere
in grado di identificare il tipo di elemento collegato ad ogni indirizzo al
fine di prevenire installazioni non corrette di sensori.
4.2.13 La centrale dovrà essere in grado di identificare l'assenza di un
elemento di campo.
4.2.14 Dovrà essere consentita l'installazione di isolatori sulla linea
di rivelazione.
L'isolatore
dovrà essere in grado di proteggere la linea stessa da corto-circuiti. La
centrale dovrà disporre al suo interno, di un isolatore fisso per ogni linea.
4.2.15 La lunghezza totale massima della linea di rivelazione potrà
raggiungere i 3 Km.
La
capacità totale del cavo non dovrà essere superiore a 900nF per singola linea.
4.3 Ingressi ed uscite
4.3.1 Uscite
4.3.1.1. La centrale dovrà essere equipaggiata delle
seguenti uscite :
* uscite
a relè generali
-
relè per la segnalazione comune di allarme fuoco
-
relè per la segnalazione comune di guasto
* uscite
a relè controllate
-
avvisatori acustici
-
Vigili del Fuoco/evacuazione
-
protezioni fuoco
-
guasto di programma
* 4
uscite a relè programmabili
* buzzer
4.3.1.2 La
centrale dovrà disporre di una memoria per almeno 999 eventi con l'indicazione
di allarme per buffer pieno. Il buffer dovrà funzionare con modalità
first-in/first-out.
4.3.2 Ingressi
La centrale
dovrà disporre di almeno 4 ingressi liberamente programmabili. Gli ingressi
dovranno essere opto-isolati e con polarità indipendente.
4.3.3 Porte seriali
La centrale
dovrà disporre di almeno due uscite seriali liberamente configurabili ed una
uscita in modalità current-loop.
4.3.4 Tastiera
La
centrale dovrà disporre di una tastiera alfanumerica per la programmazione
dell'intero sistema.
La
configurazione potrà anche essere effettuata attraverso l'utilizzo di un P.C.
Una modalità di programmazione non dovrà escludere l'altra.
4.4 Le visualizzazioni
4.4.1 Le segnalazioni
principali dovranno essere visualizzate da un display LCD grafico da 8 linee
per 40 caratteri. Il display visualizzerà tutte le informazioni rilevanti
relative a condizioni di guasto e allarme (per maggiori dettagli fare
riferimento al paragrafo delle procedure operative). Il dispaly dovrà consentire
una programmazione semplificata
del sistema (in assenza del P.C. di configurazione).
4.4.2 La centrale dovrà disporre almeno delle seguenti indicazioni a
led :
- allarme fuoco (2 x led) (rosso)
- guasto (ambra)
- disattivato (ambra)
- guasto alimentazione (ambra)
- presenza tensione (verde)
- guasto processore (ambra)
- guasto sistema (ambra)
- tacitazione allarme (ambra)
- elemento isolato (ambra)
- funzione test (ambra
- processore in funzione (verde lampeggiante)
- tacitazione buzzer (ambra)
* Indicazioni Vigili del
Fuoco/evacuazione
- segnale (rosso)
- ritardo off (ambra)
- ritardo on (ambra)
- guasto/disattivato (ambra)
- Stop (ambra)
* Indicazioni avvisatori acustici
- suono (rosso)
- ritardo off (ambra)
- ritardo on (ambra)
- guasto/disattivato (ambra)
- tacitazione (ambra)
* Indicazione terza sorgente
alimentazione
4.4.3 La centrale dovrà
disporre, come standard, di 16 zone con indicazione di allarme fuoco e guasto
effettuata tramite led posti nella parte inferiore dell'armadio. Le indicazioni
a led dovranno essere a gruppi di 16 ed espandibili fino a 64.
4.5 I sensori e gli elementi di campo
La centrale
dovrà essere in grado di comunicare con tutti gli elementi attraverso un
protocollo di comunicazione verificato e libero da errori.
La
centrale dovrà supportare i seguenti tipi di sensori ed elementi :
4.5.1 sensori di monitoraggio fuoco
*
ionizzazione
*
ottici
*
termici
*
avvisatori manuali (interni ed esterni)
4.5.2 elementi di controllo
*
unità di monitoraggio zona per l'utilizzo di rivelatori convenzionali sulla
linea di rivelazione
*
isolatori per la protezione da corto-circuiti
*
circuiti di controllo per suonerie
4.5.3 elementi di ingresso/uscita
*
unità 2 ingressi - 1 uscita
*
unità 2 ingressi - 2 uscite
*
unità 4 ingressi - 4 uscite
*
unità 4 ingressi
4.6 Funzionamento del sistema
4.6.1 La gestione del sistema dovrà essere consentita utilizzando 4
modalità :
-
tasti funzione
-
password (programmazione e test)
-
chiave meccanica
-
switch chiusura memoria non volatile - switch funzione service
La gestione
attraverso i tasti funzione dovrà garantire l'utilizzo del sistema nelle
normali condizioni d'uso.
4.6.2 La centrale dovrà disporre almeno dei seguenti tasti funzione :
*
tasti funzione di controllo generale :
-
tacitazione buzzer -
disattivazione
-
reset -
test
-
test terza sorgente aliment.
*
Vigili del Fuoco/evacuazione
- ritardo on/off - start/stop
-
disattivazione
*
Controllo avvisatori acustici
- ritardo on/off - start/stop
-
disattivazione
* 20 tasti per
tastiera di programmazione con utilizzo alfanumerico, funzioni di
"scroll" per LCD, visione
allarmi e stampa
4.6.3 Nelle condizioni di
riposo la centrale dovrà avere il led di presenza tensione illuminato ed il led
associato al funzionamento del processore lampeggiante, la retroilluminazione
del display LDC spenta. Il display LCD dovrà visualizzare almeno la data e
l'ora, informazioni sullo stato di allarme delle linee, la funzione
giorno/notte e le zone on/off.
In caso di
isolamento o mascheramento di qualche informazione, dovrà essere visualizzata
sul display LCD una indicazione generale oltre al led "disable"
illuminato.
4.6.4 Ogni condizione di allarme dovrà attuare le seguenti azioni :
-
il display LCD dovrà illuminarsi e mostrare le informazioni rilevanti ; in
particolare per ogni elemento :
*
tipo di allarme
*
numero linea di rivelazione
*
numero della zona
*
indirizzo elemento
*
tipo di sensore
*
numero dell'evento
*
stato
*
numero degli allarmi e guasti
*
ora e data
* 2 linee per
40 caratteri di testo programmabile con l'esatta definizione/localizzazione
dell'elemento
- il led posto sul sensore interessato
all'evento si illuminerà
- l'evento verrà caricato in memoria
- i relè programmati saranno commutati
- un evento di allarme dovrà essere
prioritario su eventuali segnalazioni di guasto
- le uscite per
avvisatori acustici e per Vigili del Fuoco si attiveranno (nel caso non venga
programmato il tempo di ritardo allarme)
- gli avvisatori
acustici dovranno continuare a suonare fino alla tacitazione dell'evento
operato dal responsabile del sistema
- in caso di
tacitazione degli avvisatori acustici, si dovrà avere una loro nuova
attivazione in caso di nuovo allarme
- il funzionamento
dell'uscita Vigili del Fuoco/evacuazione risulterà simile a quello degli
avvisatori acustici
- i circuiti di
controllo suonerie saranno attivi in forma continua nelle zone(a) associate ed
intermittenti in quelle adiacenti
4.6.5 un allarme per guasto
attiverà il relè ed il led generale di guasto oltre al led specifico della zona
interessata. Il display LCD elencherà le condizioni di guasto così come per
l'evento di allarme fuoco.
4.6.6 La rimozione di ogni
singola unità dovrà essere segnalata con un messaggio di guasto che non potrà
essere annullato fino al riposizionamento dell'unità stessa. La rimozione non
dovrà alterare la normale funzionalità della restante parte degli elementi collegati
sulla linea di rivelazione.
4.6.7 Il display LCD dovrà
fornire informazioni individuali per sensore; in particolare il livello di
"allarme manutenzione", il "pre-allarme",
"l'allarme" ed il valore rilevato dal sensore in tempo reale. Il livello impostato per
default di pre-allarme e allarme, potrà essere incrementato
al massimo di tre ulteriori livelli superiori. Ad ogni passaggio, il livello di
allarme attuale diventerà il nuovo livello di pre-allarme. Questa modifica
potrà essere effettuata solo MANUALMENTE, sensore per sensore ed al più alto
livello di accesso previsto Il display LCD dovrà inoltre indicare per ogni
singolo elemento le seguenti informazioni specifiche :
- valore in
tempo reale sia in forma analogica che con modalità semplificata per l'utente
per temperatura e percentuale di oscuramento
-
qualità in forma percentuale del fattore di comunicazione (tra centrale ed elemento)
-
valore medio di funzionamento (conteggio analogico)
-
valore più alto e più basso (con ora e data)
-
valore del test elettronico sul sensore (paragrafo 9.2)
-
tipo di campo
-
condizione di stato
4.6.8 La centrale dovrà costantemente monitorare lo stato di guasto
del sistema
4.6.9 La centrale dovrà
essere in grado di elencare sul display LCD o sulla porta RS232 per la stampa,
i seguenti dati :
-
tutti gli elementi isolati, disattivati o mascherati e gli allarmi
-
lo stato completo di tutti i sensori, zone, linee, ritardi e I/O programmati
4.6.10 La centrale dovrà essere in grado di visualizzare sul display LCD
in forma grafica e dinamica i seguenti dati :
-
il valore in tempo reale di tutti i sensori di una specifica zona
-
la media ed il valore più alto e più basso di tutti i sensori di una specifica
zona
-
la percentuale di compensazione e la qualità di trasmissione di tutti i sensori
di una
specifica zona
Questo
strumento grafico dovrà anche consentire di tracciare quanto sopra per singolo
sensore attraverso un programmma di campionamento a tempo (programmabile).
Tutte
le informazioni dovranno essere rese disponibili su porta seriale.
I grafici
dovranno essere di tipo lineare per singolo sensore o di tipo a barre per zona
dove ogni singola barra dovrà corrispondere ad un singolo sensore della zona.
4.6.11 La centrale dovrà, in
opzione, essere strutturata per una architettura in rete, preferibilmente di
tipo Arcnet con utilizzo di collegamento in RS485. Dovrà essere assicurata la
possibilità di inserire o rimuovere elementi dalla rete per una facile
espansione del sistema.
La
rete dovrà garantire :
-
l'assistenza remota
-
la gestione di input/output tra centrali
-
la possibilità di effettuare il caricamento o scaricamento dei dati in forma
remota
La
velocità di trasmissione, l'indirizzo delle centrali ed il set-up delle stesse dovrà
essere programmabile.
4.6.12 Dovranno essere disponibili almeno due porte seriali.
La
funzionalità delle porte seriali dovrà essere programmabile per le seguenti
funzioni specifiche :
-
stampa eventi
-
report eventi
-
funzioni di set-up
-
funzioni di emulazione (paragrafo 6.13)
La
velocità di trasmissione dovrà essere programmabile.
4.6.13 La centrale dovrà avere
le seguenti funzioni automatiche :
-
disattivazione del tempo di ritardo per Vigili del Fuoco
-disattivazione
del tempo di ritardo degli avvisatori acustici
-
disattivazione di zone specifiche
-
attivazione di zone specifiche
I
tempi di commutazione dovranno essere programmabili liberamente per ogni giorno
della settimana.
4.6.14 Ogni singola zona dovrà
automaticamente commutare la propria sensibilità nella impostazione giorno o
notte. Il momento della commutazione dovrà potere essere programmato per ogni
giorno della settimana.
4.6.15 Dovrà essere possibile
configurare e personalizzare dalla tastiera della centrale, la ripartizione
della memoria RAM di centrale in funzione delle applicazioni necessarie ; dovrà
perciò essere possibile, per esempio, aumentare la memoria disponibile per i
testi riducendo quella destinata ad altre applicazioni se non utilizzate.
4.7 Programmazione
Per
effettuare la programmazione, l'operatore dovrà :
-
abilitare il tasto funzione
-
aprire la centrale
-
commutare in posizione off l'interruttore di protezione
della memoria non-volatile
-
commutare lo switch "service"
-
inserire il codice di programmazione
La
programmazione dovrà essere possibile dalla tastiera della centrale o tramite
download da un P.C. Tutta la programmazione dovrà essere guidata attraverso un
menu in lingua italiana. Per effettuare una rapida installazione, la centrale dovrà comunque disporre di un
programma di autoconfigurazione in grado di riconoscere in forma automatica il
numero ed il tipo degli elementi collegati ad ogni singolo loop. Gli ulteriori
parametri necessari al funzionamento dovranno essere settati dalla centrale per
default così che venga assicurato il funzionamento già all’accensione del
sistema.
Dovrà
essere consentita almeno la programmabilità delle sotto elencate funzioni.
4.7.1 Programmazione disponibile come standard per le seguenti funzioni
:
- visione dello stato di tutti gli
elementi indirizzati
- abilitazione o disabilitazione di
loop(s)
- abilitazione o disabilitazione di
zona(e)
- abilitazione o disabilitazione di
zone al funzionamento in coincidenza
- abilitazione o disabilitazione di
aree al funzionamento in coincidenza
- programmazione di elementi :
- stato abilitato/disabilitato
- numero di zona
- livello di allarme (livello 1,2,3,4)
4.7.2 Programmazione Input/Output
La centrale
dovrà consentire la definizione input/output di ingressi sia di tipo meccanico
(contatti) che software (livello di batteria basso - funzione giorno, ecc.).
Una matrice logica dovrà consentire l'abbinamento tra input ed output,
utilizzando anche se necessario, funzioni Booleane.
In configurazione di network dovrà essere anche possibile la commutazione di
Input/Output fra centrali.
4.7.2.1 La programmazione di input dovrà consentire la
visione e definizione degli ingressi di sistema tra i quali :
- segnalazioni comuni
- ingressi generali
- ingressi di zona
- ingressi di area
- ingressi da elementi di campo (loop)
- network
Questi
ingressi dovranno poter essere selezionabili fra :
- commutazione bistabile o permanente
- continue o impulsive
memorizzato
o non memorizzato
4.7.2.2 La programmazione di output dovrà consentire
la visione e definizione delle uscite di sistema :
- segnalazioni comuni
- uscite generali
- uscite di zona
- uscite di area
- uscite interne
- uscite su elementi di campo (loop)
- network
Queste
uscite dovranno poter essere selezionabili fra :
- commutazione bistabile o permanente
- continue o impulsive
- memorizzato o non memorizzato
4.7.2.3
La logica di programmazione dovrà consentire la visione
e definizione di logiche programmate
che definiranno la commutazione di uscite in accordo a stati di
ingressi e relazioni.
4.7.3 Caricamento e
scaricamento dei dati (Upload/download)
4.7.3.1 Dovrà essere possibile
tutto quanto sopra indicato anche attraverso il download dei dati da un P.C.verso
la centrale. Questa procedura consentirà all'installatore/utilizzatore di
mantenere una copia completa della programmazione del sistema su floppy disk.
4.7.3.2 Una procedura di programmazione non dovrà
escludere l'altra.
4.7.3.3 Dovrà essere possibile
in qualsiasi momento, l'upload della programmazione del sistema su un P.C. al
fine di mantenere aggiornata la stessa.
4.8 Prevenzione dei falsi allarmi
4.8.1 Dovrà essere consentito
impostare ogni zona(e) con la funzione di coincidenza. Questa funzione attiverà le uscite Campane, Fire
Brigade/Evacuazione, relè e input/output solamente con la presenza di due
condizioni di allarme all'interno della stessa zona(e) selezionata.
4.8.2 Dovrà essere consentito
impostare un'area con la funzione di coincidenza. Ogni azione programmata sarà
effettiva solamente con la presenza di due zone in condizione di allarme.
4.8.3 Ogni avvisatore manuale
dovrà essere programmabile come punto di segnalazione o allarme (evacuazione).
Un avvisatore impostato con la modalità segnalazione rispetterà il ritardo
impostato nella procedura Vigili del Fuoco/evacuazione ; un avvisatore
impostato con la modalità allarme, determinerà una condizione di allarme
immediato.
4.8.4 Ogni livello di allarme
dovrà avere un proprio livello di pre-allarme che determinerà un iniziale segnale di avviso. Il
pre-allarme non attiverà nessuna suoneria esterna e segnalazioni al pannello
Vigili del Fuoco/evacuazione.
4.8.5 Dovrà essere possibile
commutare sensori nella funzione di prova (soak test). Un sensore in questa
condizione attiverà la registrazione della condizione di allarme nella memoria
eventi con data e ora, ma non attiverà nessun tipo di uscita
4.8.6 La sensibilità notte dovrà essere 1 livello più sensibile di
quella impostata per il giorno.
4.8.7 Un segnale di avviso
manutenzione dovrà essere generato per singolo sensore qualora venga compensato
il 100% del fondo variabile nell'ambito della gamma di oscillazione consentita
4.8.8 Dovrà essere consentita la programmazione della successiva data
di manutenzione del sistema.
La
centrale dovrà segnalare l'evento sul display ad una particolare data ed ora.
4.9 Prove ed installazione
4.9.1 Dovrà essere consentito
impostare fino a 4 zone in prova. Le zone in prove attiveranno l'illuminazione
lampeggiante del led di guasto specifico ed il led di prova generale. Le uscite
associate a queste zone non verranno attivate. Allarmi o guasti di altre
elementi o zone dovranno essere gestiti dalla centrale in modo convenzionale.
Durante la prova del rivelatore ed al raggiungimento del livello di allarme, la
centrale attiverà il led di allarme dello stesso e provvederà successivamente
in forma automatica, al suo ripristino.
La stampante
confermerà l'allarme nell'elenco specifico delle prove. Con questa funzione, la
verifica potrà essere effettuata da un solo tecnico. La centrale dovrà essere
in grado di stampare un report di tutti i sensori o delle eccezioni
riconducibili a guasti.
La centrale
manterrà la condizione di test per tutto
il tempo in cui il sensore sarà nel livello di allarme. L'evento sarà
memorizzato con la data e l'inizio e fine test per ogni zona.
4.9.2 Dovrà essere possibile svolgere un test elettronico per tutti i
sensori.
Il test
elettronico dovrà imporre la condizione di allarme nel sensore; qualora lo
stesso non sia in grado di raggiungere tale condizione, dovrà essere attivato
un report di allarme per assistenza.
4.10 Sensori di fumo/termici di tipo analogico,
elementi del loop ed accessori
Sensori di fumo/termici di tipo analogico
- generalità
4.10.1 I sensori dovranno
essere collegati alla centrale di rivelazione attraverso un cablaggio a 2 fili
utilizzati sia per la trasmissione dei dati che per l’alimentazione a 24 V. I
sensori dovranno garantire un corretto funzionamento in un range di tensione
compreso fra i 17- 28 V dc. I sensori dovranno essere insensibili alle
inversioni di polarità. La corrente nello stato di quiete non dovrà essere
superiore a 200mA.
4.10.2 Il sensore dovrà essere
equipaggiato con un LED rosso che dovrà illuminarsi al raggiungimento del livello di allarme programmato. Il
funzionamento della segnalazione dovrà essere indipendente rispetto alla
gestione effettuata dalla centrale.
4.10.3 La trasmissione dei dati
da e per il sensore dovrà essere effettuata tramite un modulo di comunicazione
interno al sensore stesso con cui formerà una parte unica ed integrale.
4.10.5 Il sensore dovrà essere fornito completo e totalmente testato e
calibrato.
4.10.6 L’indirizzo del sensore
dovrà essere programmato in fase di installazione attraverso due commutatori numerici a rotazione
posti in prossimità dei terminali del sensore.
4.10.7 I commutatori numerici
dovranno consentire l’impostazione numerica dell’indirizzo in forma consecutiva e progressiva
senza l’utilizzo di tabelle di conversione esadecimali o binarie.
4.10.8 Il sensore dovrà
consentire la possibilità di test remoto effettuato dalla centrale attraverso
la trasmissione di un codice di test all’indirizzo del sensore stesso. Questa
funzione attiverà il sensore alla trasmissione, quale risposta, di un valore
analogico superiore alla soglia di allarme consigliata. La centrale dovrà
essere in grado di riconoscere il valore trasmesso quale segnale di test non
attivando la procedura di allarme.
4.10.9 I sensori di fumo
dovranno essere equipaggiati di una switch interno la cui commutazione,
effettuata tramite un magnete, consentirà la visualizzazione sul display, del
proprio indirizzo e del valore analogico rilevato in tempo reale.Il valore
analogico dovrà essere visualizzato due volte.
Questa procedura dovrà essere consentita in ogni momento senza cioè la necessità di modificare
il normale funzionamento della centrale.
4.10.10 I sensori dovranno essere costruiti con le più moderne tecnologie
ASIC e SMD.
4.10.11 Un connettore dovrà essere previsto per la continuità della
schermatura del cavo.
4.10.12 Il protocollo di
comunicazione dovrà essere integralmente testato oltre a disporre di 4 bit per
il controllo ciclico ridondante di errori.
4.10.13 I sensori dovranno
essere costruiti in accordo alle attuali e vigenti normative, in particolare a
quanto richiamato nella norma europea EN54 parti specifiche.
4.11 Sensore di fumo a ionizzazione
-indirizzato/analogico
4.11.1 Non previsti
4.12 Sensore di fumo fotoelettrico (ottico) -
indirizzato/analogico
4.12.1 Il sensore di fumo
fotoelettrico (ottico) dovrà essere in grado di rilevare fumo visibile quale
quello tipico dovuto a fuoco covante
includendo la combustione di PVC.
4.12.2 Il sensore dovrà basare
il suo funzionamento di rivelazione su di un diodo interno con emissione di
impulsi di luce e da un sensore a fotocellula (effetto Tyndall).
4.12.3 Il sensore dovrà essere in grado di operare entro i seguenti
limiti ambientali :
Funzionamento
nel seguente range di temperature -20° C
... +60°C
Umidità
relativa dallo 0% al 95% RH in mancanza di condensa
Resistenza
al vento - non condizionato
Protezione
IP43
4.12.4 La costruzione del
sensore e della base dovrà essere realizzata in plastica ABS bianca
autoestinguente. Tutta la circuiteria dovrà essere protetta contro umidità e
funghi. I punti di entrata del fumo
dovranno essere protetti contro l’ingresso di insetti attraverso una reticella
resistente alla corrosione. Il sensore, una volta installato, dovrà risultare
integrato nell’ambiente, avere una dimensione non eccedente i 50 x 100 mm.(h x
diametro) inclusa la base di montaggio.
4.12.5 L’area di copertura del
sensore dovrà essere fino a 100m2 con una altezza di installazione fino a 12
mt. L’installazione ed il posizionamento del sensore dovrà essere conforme alla
normativa UNI9795.
4.12.6 La presenza di sporco o
di similare contaminazione nella camera foto-ottica dovrà generare un segnale
di uscita con variazione graduale nel tempo. La centrale di controllo dovrà
essere in grado di monitorare questo tipo di variazione compensando
automaticamente la soglia di funzionamento del sensore. Al raggiungimento di un
determinato livello di compensazione la centrale dovrà essere in grado di segnalare
la necessità di manutenzione del sensore stesso.
4.12.7 Dovrà essere possibile
l’operazione di manutenzione e pulizia del sensore direttamente in campo senza
cioè la necessità di rimuovere il sensore dal sistema o di effettuarne temporanee sostituzioni. Il sensore
dovrà perciò essere equipaggiato di una camera ottica facilmente removibile e
sostituibile. La sostituzione della camera non dovrà comportare la necessità di
ricalibrazione dei parametri di funzionamento del sensore.
4.13 Sensore di temperatura -
indirizzato/analogico
4.13.1 Il sensore dovrà essere in grado di monitorare la temperatura
ambientale per mezzo di un termistore.
4.13.2 Il sensore dovrà essere in grado di operare entro i seguenti
limiti ambientali :
Funzionamento
nel seguente range di temperature -20° C
... +60°C (senza ghiaccio)
Umidità
relativa dallo 0% al 95% RH
Resistenza
al vento - non condizionato
Protezione
IP43
4.13.3 La costruzione del
sensore e della base dovrà essere realizzata in plastica ABS bianca autoestinguente.
Tutta la circuiteria dovrà essere protetta contro umidità e funghi. Il sensore,
una volta installato, dovrà risultare integrato nell’ambiente, avere una
diametro non eccedente i 50 x 100 mm. inclusa la base di montaggio.
4.13.4 L’area di copertura del
sensore dovrà essere fino a 50m2 con una altezza di installazione fino a 7,5
mt. L’installazione ed il posizionamento del sensore dovrà essere conforme alla
normativa UNI9795.
4.14 Isolatori
Per evitare
che condizioni di corto circuito della linea possano provocare la completa
perdita delle informazioni trasmesse dagli elementi del loop, dovranno essere
previsti dispositivi di isolamento da inserire lungo la linea, in grado di
sezionare la parte della stessa posizionata tra due elementi ed interessata al
corto circuito. L’isolatore dovrà essere considerato un elemento passivo del
loop e non dovrà occupare indirizzi.
Il numero di
isolatori da utilizzare dovrà essere:
-
uno per la linea 1
-
uno per la linea 2
4.15 Avvisatore manuale di allarme
4.15.1 L’avvisatore manuale dovrà essere realizzato in policarbonato
plastico autoestinguente di colore rosso.
4.15.2 Le dimensioni massime dell’avvisatore manuale non dovranno
eccedere le seguenti misure: 87 x 87 x 52 mm. (hxlxp)
4.15.3 L’avvisatore manuale dovrà
disporre al suo interno di un modulo di comunicazione al fine di consentire
l’installazione e l’indirizzamento dello stesso direttamente nel loop di rivelazione. Dovrà essere garantita la piena
compatibilità con il protocollo di comunicazione utilizzato nel loop di
rivelazione.
Dovrà
essere previsto un visibile LED rosso di segnalazione sulla custodia del
pulsante.
4.15.4 Il LED dovrà illuminarsi
all’attivazione dell’avvisatore. L’attivazione del LED dovrà essere comandata
dalla centrale di rivelazione.
4.16 Unità di controllo avvisatori acustici
L’unità dovrà
avere la possibilità di pilotare gli avvisatori acustici collegati e di
supervisionarne le linee di collegamento. L’unità dovrà essere collegata
all’interno del loop di rivelazione, sugli stessi fili utilizzati dai sensori.
L’unità, alimentata localmente per mezzo di un alimentatore specifico, dovrà
essere in grado segnalare eventuali guasti (circuito aperto o in corto) della
linea di collegamento agli avvisatori così come anche la presenza di
alimentazione. L’unità dovrà funzionare attraverso l’inversione della polarità.
Dovrà inoltre
essere possibile, tramite libera programmazione, di configurare un
funzionamento di tipo continuo in presenza di un allarme fuoco nella propria
specifica area o di tipo intermittente in caso di allarme in zone adiacenti.
4.17 Unità I/O (input/output)
4.17.1 L’unità dovrà essere
collegata ed alimentata direttamente al loop di rivelazione cioè sugli stessi
fili utilizzati dai sensori.
4.17.2 Tutti gli ingressi dovranno essere monitorati
attraverso una resistenza di fine linea.
Dovrà
essere consentita la selezione del funzionamento con o senza resistenze in
serie.
L’unità
dovrà inoltre consentire al gestione di contatti NO o NC.
4.17.3 Tutte le uscite dovranno
essere disponibili attraverso contatti a relè. I relè utilizzati dovranno
garantire un basso assorbimento per limitare il consumo di corrente nel loop.
4.17.4 L’unità I/O dovrà essere
indirizzata per mezzo di commutatori a rotazione così come già utilizzato nei
sensori analogici. Il protocollo di trasmissione utilizzato dovrà garantire la
piena compatibilità tra le unità e i restanti elementi della linea loop di
rivelazione.
4.17.5 Un LED giallo a bordo della unità dovrà
visualizzare eventuali condizioni di guasto degli ingressi.
4.17.6 La gamma delle unità dovrà comprendere la
seguente modularità :
4
ingressi
4
ingressi/4 uscite
2
ingressi/1 uscita
2
ingressi/2 uscite
4.17.7 Ogni unità dovrà
utilizzare un indirizzo del loop ma consentire comunque la singola ed individuale gestione degli ingressi ed
uscite.
4.18 Accessori
Sirena
antincendio
La sirena dovrà essere ad elevata
emissione sonora e dovrà consentire una personalizzazione del suono.
La custodia dovrà essere in
plastica ABS di colore rosso e l’installazione dovrà essere possibile sia da
incasso che sporgente.
La sirena dovrà disporre di una
base di fissaggio su cui inserirsi ad innesto.
Dovranno essere rispettate le
seguenti caratteristiche :
- alimentazione da 10 - 28 Vdc
- uscita sonora a 1 mt : 105 Db
(24 V dc)
- assorbimento : 18 mA (24 V dc)
- toni selezionabili : 26
- protezione IP65
Pannello
ottico/acustico di allarme
Il pannello ottico/acustico di
allarme dovrà essere costruito con un corpo esterno in alluminio estruso.
La segnalazione visiva è ottenuta
applicando sul frontale del corpo, una dicitura specifica che sarà
retroilluminata nella condizione di allarme. La segnalazione ottica dovrà
essere di tipo fisso o intermittente.
La segnalazione acustica dovrà
essere attuata tramite un buzzer piezoelettrico a suono pulsante inserito
direttamente nella custodia.
Caratteristiche tecniche :
- alimentazione : 12 - 24 V cc
- dimensione : 308 x 120 x 60 mm.
(l x h x p)
- assorbimento : medio di 100 mA
a 24 V cc.
- potenza sonora : 96 dB a 1 mt.
- set di diciture per la
personalizzazione della segnalazione.
Qui segue la dichiarazione di buona esecuzione fatta dalla ditta installatrice dell'impianto di rivelazione fumi.
Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento impianto di rivelazione incendio
Art. 3.2 Allegato II
“Documentazione tecnica allegata alle domande di sopralluogo”
del Decreto 4 maggio
1998 “Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed
al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimenti di
prevenzione incendi,
nonché all’uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi
dei vigili del fuoco”
RELAZIONE CON TIPOLOGIE DEI MATERIALI UTILIZZATI
Il sottoscritto,
titolare (o legale rappresentante) dell'impresa xxx, con sede legale in via yyy , esecutrice dell'impianto di
rivelazione antincendio installato presso la sede della Soc. zzzz,
inteso
come: NUOVO IMPIANTO
DICHIARA:
-
Di aver realizzato l’impianto di
rivelazione incendio conformemente alla norma CEI 64-8 (per quanto attinente la
installazione delle tubazioni e dei cavi e la sorgente di esterna di
alimentazione), alla Norma UNI 9795 ed
alle disposizioni di legge vigenti, con particolare riferimento al Decreto 10 marzo 1998 “Criteri generali di
sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
-
di avere utilizzato materiali (componenti
elettrici) conformi alle norme riconosciute e che gli stessi possiedono
marchi/certificati di prova/certificati di conformità alle norme rilasciati da
Istituti autorizzati/dichiarazioni di conformità del costruttore, come di
seguito elencati nell’ALLEGATO N.1
Tutti i materiali
utilizzati, inoltre, sono idonei ai relativi ambienti d'installazione di tipo A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO e
sono rispondenti al progetto (obbligatorio) ALLEGATO.
In
relazione all'utilizzo dei materiali i riferimenti normativi sollevano il
dichiarante dalle responsabilità sulla qualità del prodotto stesso.
DATA
FIRMA
...............................................
ALLEGATO N°1
TABELLA SCHEMATICA DELL' IMPIANTO REALIZZATO
E TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI
L’impianto di rivelazione
antincendio installato nella sede della Soc. zzzz, è stato realizzato
con
rivelatori ottici di fumo, installati sia nella
intercapedine tra soffitto e controsoffitto sia a vista.
Lo schema dell’impianto e la
ubicazione dei componenti è desumibile dalle planimetrie di progetto allegate.
L’impianto è così composto:
-
Centrale analogico indirizzata Aritech
FP1200, conforme alle norme EN 54, per collegamento di max 128 elementi
indirizzabili, 64 per loop;
-
Scheda di espansione per 2 zone di
rivelazione Aritech ZI602, conforme alle norme EN 54;
-
Rivelatori di incendio così suddivisi:
- Loop 1: n. 42 rivelatori ottici di fumo
Aritech DP2051 + base DB2001, conformi alle norme EN 54 e provvisti di
omologazione UL e FM;
- Loop 2: n. 17 rivelatori ottici di fumo
Aritech DP2051 + base DB2001, conformi alle norme EN 54 e provvisti di
omologazione UL e FM;
-
N. 4 avvisatori manuali di allarme
incendio Aritech DM765+DM2000, conformi alle norme EN 54;
-
N. 4 segnalatori ottico acustici di
allarme incendio, con lampada allo xeno Aritech 5153, conformi alle norme EN
54;
-
N. 4 campane antincendio di allarme
Aritech AS263 (campana polarizzata a24Vcc, omologata UL-FM);
-
N. 800m cavo antincendio schermato 2x1
mmq.
DATA
FIRMA
...............................................
ALLEGATO
N°2
RAPPORTO DI VERIFICA
Il sottoscritto,
titolare (o legale rappresentante) dell'impres xxxx., con sede legale in via yyyyy, Tel. e fax zzzz, esecutrice
dell'impianto di rivelazione antincendio installato presso la Soc. zzzzz
inteso
come: NUOVO IMPIANTO
DICHIARA:
di aver eseguito, con esito positivo, le
verifiche di pertinenza indicate nella
norma UNI EN 9795 ed in particolare:
-
Di avere verificato la rispondenza del
sistema al progetto;
-
Di avere controllato che i componenti
dell’impianto sono conformi alla norma UNI EN 54;
-
Di avere verificato che la posa in opera
dell’impianto è stata eseguita in conformità alla norma UNI 9795;
-
Di avere eseguito prove di funzionamento,
attivando uno per uno i rivelatori ed alimentando il sistema tramite la sola
alimentazione elettrica secondaria;
-
Di avere controllato la funzionalità
della centrale antincendio e delle alimentazioni elettriche, conformemente a
quanto indicato in 6.5.3, 6.5.4 e 6.6 della norma UNI EN 9795.
Le prove di
funzionalità dei rivelatori ottici di fumo sono state eseguite con l’utilizzo
dei seguenti accessori di prova:
-
Accessorio per la rimozione dei sensori
serie 700 Aritech mod. FG003 Aritech;
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Palo telescopico in fibra di vetro (non
conduttivo) fino a 9m mod. ET010 + ET011 Aritech;
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Accessorio trasparente per la prova dei
sensori di fumo con bombola aerosol mod. TR009 Aritech;
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Bombola aerosol per prova sensori ottici
mod. SC007 Aritech;
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Accessorio per la prova dei sensori
termici mod. TH010 Aritech.
DATA
FIRMA
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